Funerale Casamonica. Elicottero da Terzigno e carrozza di Totò: SputtaNapoli in corso


Da ieri non si fa che parlare del funerale di Vittorio Casamonica, capo dell’omonimo clan mafioso di Roma. Una manifestazione di degrado e connivenza con la malavita da parte della città eterna: le istituzioni non hanno provveduto a fermare l’ostentazione del potere di un criminale, la Chiesa non si è fatta scrupoli di celebrargli un funerale quasi di stato, eppure era la stessa Chiesa che dieci anni fa rifiutò di celebrare l’estremo saluto di Piergiorgio Welby, giornalista, scrittore e attivista che scelse di morire per eutanasia.

Quindi, all’alba successiva allo scandalo, mass media e istituzioni sono passate allo scarica barile, perchè, come si è letto in molti titoli e ascoltato in molte trasmissioni: “Questa Roma sembra Napoli”. Ebbene si, anche in questa circostanza, tutti continuano a usare la nostra città come esempio di crimine e malavita, tutti i media fanno il raffronto, tutti ritengono impossibile che forse nella città eterna ristagni un marciume che Napoli non ha mai conosciuto.

Ed ecco come nelle trasmissioni si rapporta la carrozza regale di Casamonica a quella del funerale del boss La Monica, di 30 anni fa, ecco come nella vergogna più totale si cerca il pelo nell’uovo che colleghi Napoli all’accaduto. A peggiorare la situazione le dichiarazioni riportate dall’Ansa di Ciro Cesarano, titolare dell’agenzia funebre di Calvizzano, in provincia di Napoli, che ha fornito la carrozza: “Affittiamo carrozze con i cavalli per i funerali quasi ogni giorno. Quella di ieri è la stessa utilizzata per le esequie di Totò“. Così l’amore e l’onore che i napoletani hanno tributato al principe della risata viene biecamente paragonato al tributo di una città corrotta al nuovo “Re di Roma”.

Tutti i media, poi, sembrano interessati solo all’elicottero che ha riversato petali di rosa sul corteo funebre. L’elicottero è partito dal napoletano, di preciso da Terzigno, e non ha ricevuto l’autorizzazione per sorvolare a quell’altezza Roma. La nostra terra diventa, quindi, il capro espiatorio, il pilota dell’elicottero un criminale peggiore di tutti quelli che hanno consentito lo scempio. Il volo e lo sgancio di rose era l’unica cosa in cui la Questura di Roma e la Chiesa non hanno responsabilità, quindi è semplice e fin troppo furbo spostare l’attenzione su un particolare del genere. Intanto sono in atto le procedure dell’Enac per sottrarre la licenza al pilota.

Fortunatamente c’è ancora chi riesce a vedere la verità dietro tutte le alterazioni di stampa e istituzioni, chi ha visto quanto Roma sia sprofondata nel baratro senza bisogno di un corteo per dimostrarlo. Persone come la fidanzata di Ciro Esposito, assassinato a Roma, che, come riporta Angelo Forgione, ha commentato così la vicenda Casamonica: Hanno consentito di spararci, figuriamoci un funerale. Su, ragazzi!”


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