Si vende il palazzo dove Garibaldi annunciò l’annessione delle Due Sicilie all’Italia


Nuova offerta per la vendita del piano nobile dello storico Palazzo Doria d’Angri, situato nel centro di Napoli. Come si apprende dall’agenzia immobiliare e dal sito Adnkronos il piano dell’edificio progettato, dall’architetto Luigi Vanvitelli su commissione dalla famiglia genovese Doria, è in vendita.

Una superficie di oltre mille metri quadrati che ha visto negli anni diversi usi: da sede del provveditorato agli studi ad istituto scolastico, da sede di una società di catering a bed and breakfast. Agli inizi del 2014 il suo costo era di 4 milioni e mezzo, ma nessun compratore si è fatto avanti.

Il Palazzo Doria d’Angri, per chi non lo sapesse, è un edificio di Napoli di un’importanza storica senza eguali. Situato in  piazza Sette Settembre (già largo dello Spirito Santo), lungo via Toledo, fu costruito tra il 1760 e il 1778, da vari architetti, il più noto dei quali Luigi Vanvitelli, ormai già anziano. L’evento storico che lo rese celebre risale al 7 settembre del 1860, quando Giuseppe Garibaldi annunciò alla folla, affacciandosi dal balcone dell’edificio, l’annessione del Regno delle Due Sicilie a quello d’Italia. Il dipinto in foto, “Ingresso di Garibaldi a Napoli” esposto al museo Civico di Castel Nuovo, riprende la scena del suo ingresso in città, anche se è un falso storico accertato la presenza di tutte quelle bandiere tricolori.

Garibaldi

Wenzel Franz, “Ingresso di Garibaldi a Napoli”, (1860-1875).

L’edificio, dallo stile tardo-barocco e neo-classico, oltre ad esser stato testimone di un importante evento storico, è notevole anche per il suo apparato architettonico e decorativo. Infatti oltre ad essere caratterizzato dal gioco visivo del “cannocchiale ottico”, tecnica tipicamente vanvitelliana, impiegata dall’architetto anche nei giardini della Reggia di Caserta, presenta degli interni maestosi, impreziositi da stucchi, affreschi e tele di Fedele Fischetti e di Francesco Solimena.

Un palazzo che potrebbe finire presto nelle mani di un privato senza scrupoli e che quindi non verrà tutelato, oppure potrebbe essere valorizzato meglio, rispetto a quanto ha fatto il Comune che lo ha affittato per pochi euro ad utenze pubbliche. E voi come la pensate? Credete che sia la soluzione migliore?


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