Mario Rui: “Vincere a Napoli è stata una gioia immensa. Su Spalletti alla Juve…”
Dic 05, 2025 - Francesco Panariello
Mario Rui pronto ad una nuova avventura. Ecco dove giocherà l'ex terzino del Napoli
Una vecchia, anche se non troppo, conoscenza del Napoli, Mario Rui, ha concesso una lunga intervista ai microfoni di Tuttosport parlando di temi attuali della sua carriera e non ma senza tralasciare il suo passato.
In particolare il portoghese ha parlato di Spalletti alla Juve, della differenza tra Sarri, Conte e Spalletti, dell’imminente Napoli-Juve, delle emozioni sullo Scudetto vinto col Napoli e tanto altro ancora.
Mario Rui: “Vincere a Napoli è stata una gioia immensa”
Lei a Napoli è immortale, che effetto le fa? “Immortale è una parola forte, forse troppo grande per me. Sono stato fortunato: lo scudetto li è una gioia immensa, indescrivibile. È travolgente. Principalmente ricordo che le basi per quel trionfo le mettemmo in ritiro: erano andati via tanti giocatori importanti per la squadra.
A Dimaro ci siamo uniti e compattati, abbiamo fatto un patto. C’era tanta gente che dubitava di noi, tranne Spalletti. In ritiro ci siamo uniti e siamo diventati un gruppo fortissimo, stavamo proprio bene insieme.”
Ora c’è Luciano Spalletti alla Juve. Che reazione ha avuto quando l’ha saputo? “Non mi sono stupito: è il migliore, l’allenatore più affidabile. Alla Juve avevano bisogno di un grande allenatore. Col mister abbiamo trascorso tanti momenti stupendi: trovarne uno migliore di lui libero era impossibile.”
È stato l’allenatore che le ha dato di più in carriera? “Farei fatica a scegliere tra lui e Sarri. Maurizio mi ha formato tecnicamente e tatticamente, mi ha trasmesso delle conoscenze calcistiche che mi sono portato dietro dappertutto. Spalletti invece è il più completo che io abbia mai avuto, penso sia il migliore per come riesce a gestire ogni aspetto del gruppo: dal campo allo spogliatoio, fino alla comunicazione.”
C’è un episodio che rende inscindibile il vostro rapporto? “Mi portò a Roma, ma mi feci subito male in ritiro. Ero a terra psicologicamente, non mi sentivo mai bene dal punto di vista fisico.
Lui prima della partita contro il Palermo mi ha detto “ti darò fiducia, anche se non stai bene. Te lo meriti per come stai lavorando”. Mi ha voluto bene, non mi ha abbandonato nei momenti più complicati: gli ho dato tutto me stesso, ma lui mi ha ripagato con il suo rispetto e la sua stima.”
Ricorda un suo discorso alla squadra? “Il bello di Spalletti è questo: lui preparava ogni discorso pre-partita per farci vivere un’emozione forte. Sapeva toccare il cuore, entravi in campo e volavi. Il merito di quello scudetto ritengo sia suo all’80%: basti pensare che dormiva a Castelvolturno, era il suo bunker. Ha sacrificato tutto per la squadra, anche la sua vita privata.”
Spalletti VS Conte e un pronostico su Napoli-Juve
E invece su Conte? “Mi ha colpito tantissimo Conte, ma ho avuto poco tempo con lui. Non lo conoscevo, pensavo fosse un allenatore difensivo. Invece da subito ha trasmesso una mentalità vincente, in ritiro ha subito imposto la sua missione: voleva che il Napoli fosse padrone del gioco. Lui e Spalletti sono onesti e diretti: caratteristiche rare da trovare nel calcio.”
Lo Scudetto di Conte? “No, non è stato un miracolo. Metà di quella squadra aveva già vinto con Spalletti, anche se i giocatori venivano da un’annata molto complessa. Penso abbia avuto lo stesso peso di Spalletti nel nostro scudetto.”
Sulla corsa Scudetto? “Secondo me la Juve con una vittoria può tornare in corsa per lo scudetto, anche se è molto difficile. Il Napoli penso che stia facendo bene: ha più competitività in ogni reparto e sta uscendo più forte dall’emergenza infortuni. Gli azzurri vanno temuti, pure in Europa.”
Un pronostico su Napoli-Juve? “Non lo so, ma sarà una partita importante per il campionato. Il Napoli può dare un segnale alle altre, la Juve può tornare in corsa per lo scudetto se vince. E sarebbero dolori per tutti: in panchina c’è Spalletti, uno che ha già vinto. Vuol dire tanto.”
