La festa di fine 2018 dei Foja: “Il nostro progetto, musica multietnica contro ogni chiusura razziale”


“Sarà una grande festa Sabato, dopo due anni in giro per il mondo chiudiamo a casa a nostra suonando con gli amici di sempre, Pauiline Croze, Ghigo Renzulli (Litfiba), Maldestro, Roberto Colella (La Maschera), Francesco Di Bella e tanti altri”.

Questa è la premessa quando incontriamo Dario Sansone, voce dei Foja, alla vicina vigilia del grande concerto di fine anno a Casa della Musica, che sancirà una grande summa di due anni trascorsi in tour, non soltanto lungo la nostra penisola, ma che li ha visti in giro per tappe internazionali europee ma anche d’oltreoceano.

Il collettivo partenopeo formato da Ennio Frongillo, Giuliano Falcone, Gianni Schiattarella e Luigi Scialdone, oltre che a Sansone per l’appunto, ha fatto da apripista a quella florida generazione che ha saputo miscelare alle radici forti e melodiche le sonorità folk e pop-rock, facendo della loro cifra stilistica uno dei marchi meglio riconoscibili della rinascita della nuova musicale partenopea.

Quello del prossimo 29 Dicembre a Casa della Musica sarà un concerto, allegoria di un grande abbraccio di ringraziamento verso il proprio pubblico, per festeggiare gli ormai due anni dall’uscita dell’album “‘O treno che va”, grande successo di pubblico che ha però trasceso dalle semplici logiche di vendita e delle tante tappe live.

Chi conosce il progetto Foja sa che riesce a traslare sotto tanti aspetti, sperimentandosi e sperimentando. Hanno portato una dimensione illustrativa nella scenografica delle loro esibizioni, hanno suonato in Piazza del Plebiscito per la festa di cittadinanza a Diego Armando Maradona, sono stati comparse del film “La parucchiera” di Stefano Incerti, compositori per l’acclamato film d’animazione “Gatta Cenerentola” (di cui Sansone, passione grafica, è uno dei registi), la ricercatezza nella dimensione legata al vinile per lanciare l’album, insomma due anni vissuti a piene mani e pieno cuore da tributare.

Ospiti degli accoglienti studi della Full Heads nel cuore della città, cominciamo la nostra chiacchierata con Dario non potendoci non soffermare sul bilancio di questo ricco biennio da festeggiare, e sul viaggio di questo “treno che va”.

“Difficile fare un bilancio quando vorresti che il viaggio non finisse mai. Ci siamo accorti che siamo tanto cresciuti, portandoci tante cose dentro. Anche le varie esperienze internazionali sono stati mattoni per creare la strada per il nostro domani. Anche il fatto di portare avanti un progetto di band per dodici anni non è una cosa semplice, ma rimane l’autenticità iniziale nell’esibizione e nella scrittura. Abbiamo incontrato tante persone lungo la nostra strada negli ultimi anni ed era arrivato il momento di festeggiare”.

Il grande arricchimento multietnico ha portato a traslare i Foja sia da un punto di vista linguistico, nella traduzione dei brani, sia con veri e proprio concerti all’estero. Come è stato sperimentarsi in questo senso?

“Paradossalmente semplice. Abbiamo riportato quello che abbiamo sempre voluto fare, contaminando la nostra musica con quelli che da sempre erano i nostri ascolti e facevano parte del nostro background. L’abbiamo fatto con le parole, mantenendo la poetica che c’era nelle nostre iniziali intenzioni dialettali. Il percorso continua, presto uscirà “Cagnasse tutto” in una versione registrata negli Stati Uniti con una band, poi verrà un musicista canadese a registrare un nostro brano. Certo, usare il francese e lo spagnolo ci ha facilitato essendo il napoletano lingua di derivazione e paradossalmente è stato più difficile il passaggio dal dialetto all’italiano, riuscito senza però perdere il senso e la poetica. Facendo l’esempio della collaborazione con “La Pegatina” (gruppo spagnolo) nel pezzo sulla Domenica abbiamo dovuto spiegargli il nostro senso di festa lasciandogli però libero spazio sulle parole, metrica etc”.

Non potevamo non soffermarci anche sul tuo biennio, quello individuale di Dario Sansone, autore cinematografico (La Gatta Cenerentola) compositore, grafico, collaborazioni, etc. come è stato?

“Anni stancanti, anche se guardo poco al passato, tutto quello che è successo lo devo tutelare per il futuro, per chi vuole bene al progetto. Anche attraverso la MAD (distribuzione cinematografica) e la musica, ci hanno dimostrato che tanto sudore e tanto duro lavoro portano i loro frutti e siamo anche contenti di aver fatto un po’ da apripista a quella generazione di talenti che si è fatta avanti. Da parte nostra rimaniamo i soliti ragazzini agitati (ride)”

Passando al concerto abbiamo letto della presenza di tanti ospiti e anche diversi tra di loro, di alcuni sappiamo che sono stati amici e collaboratori del gruppo. Come nasce la scelta di chi ne farà parte?

“Tutti quelli, o almeno chi c’era quel giorno, che nel corso del tempo si sono “abbracciati” con noi musicalmente. Oltre ai più noti ci sono anche persone come i fratelli Caligiuri, Foniciello e Capurro che ci hanno addirittura sostituito in alcuni momenti come musicisti. Ci sarà Ghigo Renzulli che ha registrato con noi, l’artista francese Pauline Croze, Maldestro, Tommaso Primo, Roberto Colella, Francesco Di Bella, iinsomma come sapete i nostri concerti hanno da sempre avuto una dimensione collettiva, ci piace suonare con gli altri, se diversi ancora meglio, prendi cose che non ti appartengono e ti arricchisci”.

Rimanendo sempre sul discorso rispetto al concerto, sappiamo che sei uno a cui piace curare molto anche la scenografia o i dettagli visivi rispetto alla tue origini da grafico. Vedremo qualcosa in particolare per la serata?

“Ci sarà una summa di immagini che ci appartengono, che ci rappresentano, ci saranno inserti video nello show sicuramente”.

Napoletano anche lui, sarrista come te, volevo commentare la vittoria di Anastasio al talent show di X Factor.

“Sono felice, e gli faccio l’augurio di rimanere sempre libero di esprimersi senza finire in un tritacarne. Lui l’abbiamo conosciuto quando si chiamava Nasta e forse il suo primo concerto l’ha fatto proprio con noi a Casoria, spero siano smentite anche tutte le voci sui social (le presunte simpatie di estrema destra). Il web ormai è diventata la grande corte suprema dove ognuno può dire cose su altri senza approfondire, mi auguro comunque di rivederlo e parlare anche della questione. Nella mia ottica sono un convinto “antisalviniano”, “antifascista”, contro ogni tipo di intolleranza. Ciò che facciamo anche quando usciamo dal nostro paese, incontriamo altre culture perchè vogliamo essere apertissimi all’integrazione multietnica mentre in altri contesti si vede una chiusura. Orgoglio napoletano e molto molto aperti come detto”.

Quello del concerto del 29, come capito, sarà summa finale, ma cosa possiamo dire del futuro, del proseguo e di quello che ci porterà il nuovo anno?

“Continuiamo sicuramente con i progetti internazionali, poi sicuramente torniamo in sala, ci sono canzoni nuove da registrare e vediamo dove si andrà. Lo faremo con calma, perché vogliamo sempre dare un prodotto rispettoso della nostra storia. Nella mia insofferenza di non soffermarmi sulle stesse cose dico che ci sarà sempre tanta sperimentazione e contaminazione, nulla sarà a tavolino. Sul fronte cinematografico sono già a lavoro da alcuni mesi sul nuovo film, ci vorrà però ancora molto tempo, abbiamo però già una sceneggiatura ma non ancora un titolo, sarà una bella storia e sarà un soggetto inedito scritto insieme (anche con il regista e disegnatore Alessandro Rak) con al centro il tema dalla libertà”.

Ricordiamo che il concerto promosso da Ufficio K eventi, si terrà Sabato 29 Dicembre presso “Casa della Musica” in via Barbagallo a Fuorigrotta, ore 21. I biglietti sono in vendita sul circuito online di Tiketone e presso i diversi punti vendita della città al costo di 12 euro più diritti di prevendita.


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