Falsi invalidi nel napoletano, il clan faceva tutto. Listino: 2.500 euro a impiegato

La Guardia di Finanza di Bologna indaga su un uomo originario di Torre del Greco per rapporti con la 'ndrangheta


Gli indagati per truffa all’Inps sono 53 e gli arrestati, finora, 34. Persone che percepivano la pensione di invalidità senza presentare, tuttavia, realmente le patologie riportate dai certificati. Certificati che venivano redatti, timbrati e firmati dai truffatori, presenti in ogni ufficio di competenza, da quelli medici fino a quelli postali.

A parlare delle modalità, delle tariffe e delle dinamiche generali, un pentito del clan Mallardo, Giuliano Pirozzi, come riporta la versione on-line de Il Mattino.

I dipendenti comunali percepivano circa 2.500 euro per ogni pratica avviata, mentre i dipendenti delle poste tra i 2 mila e i 3 mila euro. Si parla di circa 250 pratiche istruite solo al Comune di Giugliano in Campania. E quando, grazie alla legge Brunetta venivano fatti i controlli circa i pensionati per invalidità, le persone del clan Mallardo si sostituivano, letteralmente, a chi di competenza e permettevano l’approvazione delle pratiche senza che queste ultime passassero alla commissione di verifica.

I decreti, così creati, camminavano con le pratiche legali, per non destare sospetti; gli indagati, pertanto, non sono solo accusati di truffa, ma di agevolazione alle attività mafiose, che fa capo all’articolo 7 della Legge Antimafia.

Tuttavia, gli avvocati dei soggetti indagati sono già pronti a contestare l’aggravante mafioso poichè l’unica colpa sarebbe, secondo i difensori legali, quella di essere vicini o parenti di persone del clan e quindi vittime di truffa.

Sono state preparate, per cui, le richieste di scarcerazione.


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