Napoli, la periferia invasa dai rifiuti. La municipalità: “Non buttate plastica”


Una vera situazione di emergenza rifiuti ha fatto scattare la dura reazione e la denuncia da parte del presidente della 9 Municipalità di Napoli (Soccavo-Pianura), Lorenzo Giannalavigna.

Nei giorni scorsi le strade del quartiere erano piene di immondizia. Impossibile camminare sui marciapiedi. Tante le foto e i video segnalati dai residenti di Pianura ormai esasperati. Il presidente si era sentito trattato come un cittadino di Serie B e aveva annunciato di andare in Prefettura per chiedere uno stato di emergenza per il territorio. In altri punti di Napoli, denunciava Giannalavigna, i rifiuti in strada non c’erano.

Dopo le sue parole qualcosa si è finalmente mosso. In azione negli ultimi giorni sono infatti arrivati i mezzi dell’Asia che stanno piano piano portando alla normalità il quartiere. La Municipalità ci tiene ad aggiornare in tempo reale i residenti, con un post su Facebook, sullo stato in cui versano le strade:

“Nelle ultime 24/48 ore, dopo i nostri numerosi solleciti, ci sono stati diversi interventi da parte di Asia per liberare il nostro territorio dai cumuli di rifiuti. In particolare in queste ore sono stati effettuati prelievi su via Vecchia, via Trencia, via Parmenide, via Trovatore, via Eraclito, via Marrone e proprio in queste ore, si sta intervenendo su via Padula, dove c’è la discarica di più ampie dimensioni.

Abbiamo riscontrato l’invio di rinforzi da parte di Asia, come ci era stato assicurato, ma la situazione di emergenza e la massima attenzione permangono su tutto il nostro territorio. Nelle prossime ore proseguiranno interventi anche su altre strade della nostra Municipalità. La situazione dovrebbe rientrare nella normalità, secondo quanto ci è stato assicurato, entro la prossima settimana”.

Inoltre la Municipalità fa un appello al senso civico dei cittadini:

“L’appello che rivolgiamo ai cittadini è di limitare, per quanto possibile, i conferimenti (in special modo la plastica) e di non affidarsi, per lo smaltimento dei rifiuti, ai numerosi svuotacantine e sversatori abusivi di rifiuti che stanno imperversando a Pianura e a Soccavo negli ultimi giorni. Seguiranno ulteriori aggiornamenti”.

Un’emergenza rifiuti che ha coinvolto non solo il quartiere di Pianura. Anche il Presidente della X Municipalità Bagnoli-Fuorigrotta, Diego Civitillo, nei giorni scorsi si era espresso sull’emergenza rifiuti con un lungo post su Facebook.

“Nelle ultime settimane è evidente a tutti che una situazione già sofferente sia diventata vera e propria emergenza. Dal centro alle periferie sono ormai continue le foto e le denunce di cumuli di rifiuti abbandonati e non prelevati. Leggo contributi di colleghi, consiglieri, ex consiglieri e politicanti da tastiera. Tendenzialmente si accusa Asia di non prelevare e quindi di essere causa dello status quo.

Un problema complesso a cui viene data una risposta semplice, in tal modo si fa (a seconda dell’interlocutore) cattiva informazione, non volontà della risoluzione problemi, semplice attacco strumentale.
Possiamo invece utilizzare questo ed altri strumenti di dibattito per affrontare tecnicamente la questione provando a fare un punto.Come funziona un ciclo rifiuti? 

Banalmente parte dalla produzione del materiale, dall’utilizzo del materiale, dallo scarto di parte di esso, dalla differenziazione, dalla raccolta e dal conferimento, con il successivo smaltimento/trasformazione del materiale.
Ogni materiale ha un ciclo (produzione, utilizzo, riuso, riciclo o smaltimento). Perché il ciclo rifiuti della Città di Napoli non funziona adeguatamente?
Perché ci sono problemi ed ostacoli in ciascun punto del ciclo dei rifiuti precedentemente esposto.
Partiamo dal primo punto

– Produzione del Materiale.
I nostri beni di consumo sono realizzati con una produzione di scarti elevatissima. Imballaggi e materiali secondari al consumo hanno spesso maggior incidenza del prodotto acquistato. Durante le festività questo aumento è evidente ed esponenziale.

-Scarto e differenziazione.
Attualmente la mole di rifiuto prodotto solo in minima parte viene riutilizzato in casa, per la quasi totalità viene smaltito. Viene differenziato a monte? I dati parlano di un aumento della differenziata in città con dati di circa il 35%. Sintetizzando produciamo un 65% di rifiuto indifferenziato, un dato a monte modesto, chi fa corretta differenziazione domestica sa che la produzione della frazione indifferenziata e di circa il 20% del totale. Quindi nelle nostre case, negozi ed attività pubbliche e private si differenzia male, non consentendo a materiale riciclabile di andare nella giusta direzione, ma ingolfando ulteriormente lo scarico indifferenziato.

-Raccolta, conferimento e differenziazione
Asia Napoli si occupa della raccolta e del conferimento del materiale differenziato a monte. Partiamo da un dato: Asia può e deve migliorare i trend di raccolta soprattutto estendendo la differenziata PAP sul territorio cittadino. Raccolta che garantisce maggior capacità di controllo e differenziazione . Una volta raccolta la frazione questa viene inviata a differenziazione (carta, plastica, vetro e alluminio) ai siti di compostaggio (umido) e presso gli stir (frazione indifferenziata). Qui si crea il principale ostacolo al ciclo. Su scala metropolitana e regionale non esiste un’impiantistica adeguata che possa gestire nell’ordinario questa mole di rifiuti in particolare umido ed indifferenziato.

In particolare queste frazioni di rifiuto non hanno una destinazione sicura e stabile tale da garantire una raccolta altrettanto stabile e sicura. L’umido viene smaltito fuori Regione, con costi di trasporto e smaltimento elevatissimi e con il rischio di ritorno al mittente in caso di “scarsa purezza”. La frazione indifferenziata viene stoccata presso gli stir e previo trattamento inviata a incenerimento. Una frazione che ad oggi è sovraprodotta/sottostimata e che nel quotidiano già rende impossibile smaltire tutta la produzione cittadina. In caso di aumento di produzione, manutenzioni e temporanee chiusure degli impianti o peggio attentati agli stessi si entra in oggettiva difficoltà con file di giorni in ingresso e con la conseguente impossibilità alla raccolta pap e stradale.

Come si può uscire da tale situazione senza continuare a banalizzare il tema?
Sicuramente è fondamentale un piano idustriale multilivello che ad oggi manca e senza il quale non si uscirà mai da questa situazione di precarietà. Non abbiamo un ciclo chiuso da adeguata impiantistica che nè gli enti pubblici né le società di servizio hanno costruito negli ultimi 10 anni post crisi rifiuti. Spedire fuori regione il rifiuto ha costi ormai inaccessibili, evita di affrontare e gestire un problema quotidiano e produce uteriore inquinamento, già prodotto dallo smaltimento.

Serve una riduzione a monte degli imballaggi che oggi rappresentano una produzione inutile costosa ed impattante. Infine è fondamentale la collaborazione di tutti perché oggi si differenzia ancora poco e male.
Sarebbe opportuno fondare il dibattito politico, tecnico ed amministrativo su questi punti che ho sintetizzato e banalizzato. Non affrontare questi temi, mantenendo il dibattito ad un livello basso di accuse reciproche e scaricabarile, non ci consentirà di risolvere alcun problema.

Sono abbastanza sicuro che nessuno leggerà questo lungo post fino alla fine e che i commenti non saranno nel merito ma di foto di cumuli e sversamenti. In tal caso ringrazio le segnalazioni che sono già a conoscenza della Municipalità che quotidianamente segnala le problematiche ad Asia”.

 

 


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