Coronavirus, la comunità cinese a Napoli: “Pratichiamo l’auto quarantena”


Il sindacato cinese nazionale a Napoli, in una comunicazione registrata stamattina all’Asl Napoli 1 centro, ha espresso la necessità di usare precauzioni relative al coronavirus. “Per tutelare la sicurezza pubblica la Comunità cinese sta praticando ‘auto quarantena’ per due settimane dopo il rientro del viaggio in Cina”, ha scritto nel documento riportato da La Repubblica.

Il sindacato ha mostrato la sua voglia di collaborare per evitare la diffusione di contagi. Dato che non tutti i cittadini cinesi hanno la possibilità di sottoporsi all’auto quarantena nelle proprie singole abitazioni, è stato chiesto aiuto all’Asl.

Nello specifico, la richiesta riguarda la segnalazione di strutture per l’accoglienza e la quarantena dei soggetti e la fornitura di materiali sanitari di sicurezza idonei per offrire ai volontari l’adeguata protezione durante il trasporto dei soggetti.

La risposta dell’Asl Napoli 1 è arrivata dopo poche ore e ha evidenziato come non sia “prevista una quarantena generalizzata in assenza di sospetto clinico/anamnestico” ma solo se “si evinca un contatto stretto con un caso come definito dalle circolari ministeriali ossia un soggetto con provenienza da area a rischio nuovo coronavirus 2019-ncov documentata e che presenti almeno un sintomo quale faringodinia, tosse, febbre e difficoltà respiratoria”.

In chiusura, il documento dell’Asl sopracitato ha raccomandato, nel caso si evidenzi il sospetto clinico, “di rivolgersi alle strutture sanitarie per la corretta presa in carico che sarà definita nel rispetto dei protocolli regionali e delle linee di indirizzo delle circolari ministeriali”.

Dunque, si continua a seguire una linea attenta ma che non deve sfociare in allarmismi. Questa è anche la direzione promossa dal primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, il quale in un’intervista ha invitato tutti a non vivere nel panico e a creare allarmismi inutili.

Bisogna sicuramente tenere la situazione sotto controllo, prendere le giuste precauzioni e non trattare l’argomento in modo superficiale, ma neanche caricare più del dovuto.


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