Castel dell’Ovo riapre, ma i crolli sono troppi: bisogna salvare il simbolo di Napoli

Castel dell'Ovo. Foto: Comune di Napoli, pagina Facebook


Castel dell’Ovo è stato riaperto al pubblico dopo i lavori urgenti di messa in sicurezza eseguiti dalla Napoli Servizi, in data odierna. Il monumento era stato chiuso ieri dopo il distacco di alcune pietre dalla facciata, un problema che preoccupa poiché si verificato diverse volte nel corso degli ultimi mesi. Ad ogni modo, questa riapertura in circa 24 ore fa ben sperare circa le condizioni del castello (un problema più grave avrebbe richiesto una chiusura più lunga), fermo restando la necessità di effettuare dei controlli ed eventualmente lavori sulla struttura.

Castel dell’Ovo riaperto dopo il distacco di pietre: un problema che si ripete da tempo

In altre occasioni Castel dell’Ovo era rimasto chiuso più a lungo e in periodi più critici. Ad aprile la chiusura era avvenuta durante le feste di Pasqua, nel pieno del boom turistico. A febbraio si era invece verificato un guasto all’impianto elettrico proprio in concomitanza di un fine settimana particolarmente positivo in merito alla presenza di visitatori, sia italiani che stranieri, nella nostra città.

Il simbolo della fondazione di Napoli

Castel dell’Ovo non è un monumento di rilievo soltanto per la sua bellezza e la suggestione che offre, essendo situato proprio sul mare. È il luogo che per eccellenza rappresenta la città di Napoli poiché costruito sull’isolotto di Megaride, dove sorse il primissimo nucleo di Parthenope quasi tremila anni fa, nel punto in cui secondo la tradizione giunsero le spoglie mortali della sirena che abbandonò la propria vita per il dolore provato nell’amore non corrisposto da Ulisse. Lì si sono fuse realtà e leggenda, una caratteristica di Napoli sin dalla sua fondazione.

Ecco perché, quindi, Castel dell’Ovo merita ancora più attenzione rispetto ad altri luoghi e monumenti della città. Farlo restare nell’abbandono e nel degrado è un insulto, prima di tutto, all’identità e alla storia stessa di Napoli.


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