Portici, a scuola di integrazione con la “Don Bosco Melloni”


Portici-Buenos Aires andata e ritorno. E’ il viaggio, virtuale, effettuato dall’Istituto Comprensivo “Don Bosco Melloni” e da alcune scuole superiori della capitale argentina. La meta l’implementazione dei processi inclusivi interni ed esterni agli ambienti di lavoro di professori e studenti. In sostanza si è trattato di lavorare per una più efficiente integrazione degli alunni con disabilità o difficoltà – relazionali e di apprendimento – all’interno delle singoli classi. Ebbene, i risultati di questa esperienza saranno svelati mercoledì 11 novembre (ore 17:00) presso il teatro comunale “I De Filippo”, in quel di Portici, durante il convegno “Si vive di rapporti, si cresce con le interazioni. La gestione di un modello educativo inclusivo tra le nazioni“.

“Ognuna di esse ha delle proprie tradizioni pedagogiche nell’affrontare la presenza di stranieri o di ragazzi con difficoltà nell’apprendimento. Noi abbiamo cercato di confrontarle e rivisitarle al fine di arricchire reciprocamente le nostre esperienze attraverso un progetto comune che tenesse, però, conto delle diverse esigenze del contesto”. E’ la psicologa e professoressa Annamaria Improta a sintetizzare così lo scopo del progetto avviato lo scorso anno ma che continuerà anche nei prossimi mesi: “Finora ci siamo confrontati soprattutto noi insegnanti tramite skype, mentre il collegamento tra gli alunni è previsto per quest’anno“. Ne sarà responsabile, assieme alla dottoressa Improta (coordinatrice per l’Italia), Isabel Ines Mansione (coordinatrice per l’Argentina).

Il loro lavoro ha goduto e godrà della supervisione dello IUSAM (Istituto Universitario di Salute Mentale), dell’Associazione Psicoanalitica di Buenos Aires e degli Istituti di Formazione Docente numero 1 e numero 43 di Avellanneda; e si avvale della collaborazione dell’associazione Tanos e del Centro di Psicologia Clinica Territoriale “Essebi”. Proprio la psicologia – quella degli alunni e dei loro insegnanti e del modo in cui essa influenza il loro rapporto – in effetti è uno dei punti fondamentali sui quali si è cercato di intervenire durante l’esperienza vissuta. Non a caso lo stesso convegno si tiene proprio durante la 6^ edizione della “Settimana del benessere psicologico in Campania“.

Quattro in particolare gli strumenti pedagogici realizzati: scrittura creativa, realizzazione di fumetti con integrazione di linguaggi multimediali, realizzazione di coreografie relative alle tematiche oggetto del convegno e soprattutto la condivisione del vissuto più profondo degli alunni. Molto, infatti, si è puntato sull’intimità e sull’unità d’intenti tra quest’ultimi e gli insegnanti e le famiglie, poiché di imparare non si finisce mai, ma farlo insieme – senza barriere di alcun tipo – può risultare sicuramente più facile.

 

 

 


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