Vincenzo Ascione, eletto nel 2017, lascia dunque l’incarico di sindaco dopo le dimissioni già presentate da tre consiglieri ed un assessore. L’ex primo cittadino ha così motivato la scelta: “Nel prendere atto delle dimissioni di alcuni consiglieri comunali e in particolare del presidente del consiglio Giuseppe Raiola, che mi ha seguito in questa avventura resistendo alle tante avversità che si sono presentate lungo il cammino, seppur consapevole di aver dichiarato di voler proseguire il mio mandato alla guida della città, con grande rammarico rassegno le mie dimissioni”.
Nella giornata di ieri, ribadendo l’intenzione di non dimettersi, aveva preso le difese di Salvatore Onda, nipote di un killer del clan Gionta ed anche egli indagato. Onda, secondo quanto risulterebbe dalle intercettazioni, sarebbe vicino sia all’ex sindaco che ad altri esponenti politici locali. Una parentela che tuttavia non implica l’appartenenza ad ambienti criminali di Salvatore Onda. Ascione si era così espresso: “Che io sappia – le parole riportate dal Corriere del Mezzogiorno – Onda è completamente estraneo ad ambienti criminali. Credo che abbia improntato la propria esistenza al deciso distacco da qualsivoglia legame con una parte della sua famiglia. Una parentela scomoda non può essere motivo di discriminazione o di emarginazione dalla vita sociale e politica. Al contrario, per una comunità che negli anni passati è stata funestata dalla ingombrante presenza criminale, Onda potrebbe rappresentare piuttosto un esempio di riscatto e resilienza”.