VIDEO/ Torre del Greco, troppi edifici a rischio crollo ma nessuno parla: il nostro viaggio tra i palazzi pericolanti

Vico Orto Contessa, Corso Umberto I e via Unità Italiana: alcune delle strade percorse durante il nostro reportage


Troppi palazzi pericolanti a Torre del Greco: dopo il crollo della palazzina di Corso Umberto I si sono moltiplicate le segnalazioni di situazioni a rischio. La paura è tanta: quella dei crolli, ma anche quella di denunciare.

Reportage tra i palazzi pericolanti di Torre del Greco, tra paura ed omertà

Il crollo di domenica 16 luglio è soltanto la punta dell’iceberg di una città e del suo centro storico che mai come oggi fa paura: da quando polvere, macerie ed il terrore per una tragedia sfiorata hanno squarciato il velo sulla realtà della quarta città campana fatta di migliaia di edifici fragili, costruzioni di oltre 100 anni progettate quando le vie erano attraversate da cavalli e carretti e non da camion e treni come oggi.

Ma non insistono solo le primavere, e soprattutto gli inverni, a rendere fragile il centro di Torre del Greco: situazioni di mancata manutenzione, abusi, menefreghismo ed in tanti, troppi casi, realtà di forte disagio economico fanno da contrappeso ad una popolazione che fino a dieci giorni fa si limitava a segnalare incontrando muri di gomma a tutti i livelli, oppure a vivere fatalisticamente sperando che il “guaio” non succedesse mai, o almeno non alla propria casa. Ma da domenica 16 luglio, ore 11.30 circa, è stata brutalmente risvegliata e resa conscia del pericolo, moltiplicando segnalazioni e – di conseguenza – casi di sgombero delle abitazioni.

Decine di segnalazioni, ma poca voglia di parlare

Camminando per il centro storico, tra le “piazzette”, le traverse di Via Roma e dell’ormai tristemente celebre Corso Umberto I, ma anche nella zona mare, qualsiasi persona incontrata per strada potrebbe raccontare il caso di un cornicione pericolante, di una palazzina dove non ci si accorda per i lavori, di un androne tenuto su con i pali di legno. Potrebbe, ma non davanti ad un microfono. Per questo abbiamo raccolto ugualmente alcune testimonianze tra le tante, camuffando la voce di chi non voleva esporsi, per non spegnere i riflettori e l’attenzione su queste situazioni. Perché a Corso Umberto I è stato scampato il morto per miracolo, o per fortuna: ma i miracoli e le fortune non è detto che avvengano tutti i giorni.

Ma paura di cosa? Perché si preferisce rischiare la vita e la casa pur di non parlare? In molti casi è la sfiducia a farla da padrona. Cittadini rimbalzati da un ufficio all’altro, esposti che, a detta dei cittadini, giacciono da anni. Per i proprietari di casa, la paura è proprio quella di mettere “pulci nell’orecchio” che potrebbero togliere dalle tasche delle rendite certe. Per gli affittuari, la paura di essere cacciati di casa, in quelle zone che, a dispetto delle condizioni abitative, sono a detta di molti fuori mercato ma restano le più economiche dove vivere a Torre del Greco.

L’alternativa sarebbe lasciare il centro cittadino, luogo di vita e lavoro di migliaia di anime, da intere generazioni. E significherebbe perdere anche il welfare dato dai legami familiari e di vicinato in contesti dove questo è essenziale.

Da corso Avezzana a corso Garibaldi: Torre unita nella paura

A pochi metri da corso Umberto I, la situazione di III vico Orto Contessa. In questi vicoli è ancora visibile ciò che resta di una palazzina danneggiata dal terremoto del 1980 ed abbattuta decenni fa: oggi è un ammasso di terra, rifiuti, materiale di risulta e topi. Il tutto mantenuto da un antico muretto di tufo che pare ingrossarsi anno dopo anno, pioggia dopo pioggia. Se quel muretto dovesse cedere, un fiume di fango e roditori invaderebbe le strade del centro.

Scendendo verso la zona mare abbiamo registrato il pessimo stato di manutenzione degli archi storici di supporto alle antiche costruzioni: numerose fratture e deterioramento mettono in pericolo i passanti. Nella stessa zona, troppi balconi sono ancora sostenuti dalle antiche staffe in ferro, ormai arrugginite dal tempo: i crolli di balconate sono purtroppo un fenomeno frequente in queste condizioni.

A corso Avezzana, un’agenzia del franchising Teamservice costretta a sgomberare dall’oggi al domani insieme ad altre abitazioni civili: lo stabile nel quale si trovavano, sembrerebbe in seguito a lavori di ristrutturazione, è stato dichiarato inagibile.

Nella zona mare, a ridosso della linea ferroviaria Napoli-Salerno, il treno sfreccia ad un palmo dalle abitazioni. Negli anni, le vibrazioni hanno causato crolli e pericoli di vario genere e le persone vivono in condizioni disastrose con la continua paura di cedimenti strutturali: una fatalità che potrebbe diventare tragedia se accadesse al passaggio di un treno.


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