Giacomo Galli a Turris Live: “Monopoli? Non è sfortuna. Servono giocatori d’esperienza in rosa”

Giacomo Galli a Turris Live


Durante l’undicesima puntata di Turris Live (il programma di Vesuvio Live dedicato al mondo corallino presentato da Michele Massa e Stefano Esposito e che va in onda ogni lunedì alle ore 20:30 sui nostri canali social), tra gli ospiti che ci hanno raggiunto ieri in trasmissione c’era anche lo storico attaccante Giacomo Galli. Il calciatore è legato alla maglia corallina per la miracolosa salvezza in rimonta contro il Nardò. Giacomo era uno dei punti di riferimento di quella squadra ma soprattutto dello spogliatoio in quella stagione.

Le parole di Giacomo Galli a Turris Live

L’ex attaccante ha aperto la sua intervista commentando la sfida dei corallini contro il Monopoli, dicendo la sua sulle parole di Caneo: “All’allenatore faccio i complimenti perché ha difeso la squadra e il lavoro di tutti e fa benissimo, però ho sentito parlare di sfortuna. Vedendo il secondo tempo però mi aspettavo quattro pali, tre traverse e cinque parate del portiere sotto l’incrocio, invece ho visto due semi-tiri in porta. Purtroppo è un momento piatto e il pubblico di Torre non è facile da gestire. Io dico che questi ragazzi sono giovani e per come la vedo io, con la mia esperienza che ho avuto, dico che è un momento dove si deve lavorare sulla testa. In queste fasi qua servono i giocatori d’esperienza che smuovono i più giovani che in queste partite in cui gira tutto male gioca sulle uova”.

“Ai miei tempi c’erano giocatori come Amodio che strattonava tutti, insomma servono calciatori così in questi momenti. Ora le squadre hanno tanti giovani e quando si crea uno stato emotivo come quello della Turris domenica, il secondo tempo senza i calciatori importanti che fanno ripartire i giovani è un grosso problema”.

I corallini dopo la sfida di coppa – Foto Salatore Varo

Il giudizio sulla squadra attuale e su Bruno Caneo

Galli analizzata la squadra di Bruno Caneo e dice la sua: “La squadra è sempre in lotta con la classifica che c’è, ma serve una scossa, far ripartire i ragazzi standogli vicino e fare gruppo e stare uniti società allenatore, perché se i calciatori iniziano a sentire la sfiducia, si rischia di creare una brutta situazione e diventa difficile macinare punti. Al contrario si deve fare blocco, rimanendo tutti uniti come ai miei tempi con il supporto dei tifosi che a Torre sono importanti, grazie a loro la mia Turris si salvò a Nardò”.

“Nel discorso tecnico non posso dare tanti giudizi, ma vedendo la partita col Monopoli, parlare di sfortuna faccio fatica, gli ospiti hanno avuto tre occasioni e le hanno sfruttate, la Turris ha fatto molto poco. La squadra è buona, l’allenatore è molto preparato, quindi spero si possa ritrovare una condizione di serenità, soprattutto a livello mentale. La testa in questo sport fa la differenza in ogni situazione, se diventa piatta diventa un grosso problema. Questi ragazzi devono sentirsi importanti”.

Turris-Potenza – Foto Salvatore Varo

Galli sul fattore esperienza

Una delle problematiche individuate dall’ex calciatore è sull’esperienza degli elementi della rosa. Ecco le sue parole: “La squadra è stata creata per fare una salvezza tranquilla, se è stata fatta come credo, con un allenatore bravo è un obiettivo fattibile, questo è un campionato che alla lunga l’esperienze dei calciatori possono schiacciare ogni avversario. In Serie C il calcio champagne non paga tantissimo, perché ci sono gli uomini di esperienza che con un tiro in porta vincono le partite”.

Scaccabarozzi durante Turris-Juve Stabia – Foto Salvatore Varo

Credo che manchi qualche calciatore d’esperienza in questa Turris, specialmente quelli che possono fare da guida ai giovani. Se la società riesce a fare qualche acquisto in chiave over, potrebbe essere interessante la situazione, calciatori da mettere in campo nella ripresa che in partite come quella col Monopoli possono entrare e cambiare le carte in tavola”.

Giacomo Galli e lo sguardo sul passato

Periodo di contestazione in quel di Torre del Greco, Giacomo su questo ricorda quello capitato alla sua Turris in quella stagione 99/2000: “Mi sono promesso di venire a Torre alla prossima partita in casa dei corallini, la città mi è rimasta nel cuore. Ma ai miei tempi era un calcio diverso, ricordo il primo anno che giocai a Formia in C2 avevamo in rosa calciatori con oltre 200 presenze tra Serie A e B, a Barletta avevo di Gennaro che era capitano della Nazionale”.

Il calciatore ha poi aggiunto: “Adesso ci sono tanti giovani, trovare anche un Galli che era un matto capellone pieno di tatuaggi che era arrivato a novembre in una squadra di bassa classifica, oppure un Amodio, un Marinacci è importante, perché sono quelli d’esperienza che aiutano i ragazzi più giovani nei momenti complessi. I grandi che si vanno a prendere urla, fischi, sputi, contestazioni. Io mi ricordo che con Roberto un giorno non ci facemmo nemmeno la doccia perché perdemmo due partite di fila e ci riempirono di sputi, ci mancava solo lo shampoo. Questo è il segreto”.

La formazione tipo della Turris nella stagione 99/2000

I ricordi di Nardò

Nella mente dei corallini quel 2-2 che consegnò la salvezza alla Turris, con una rimonta che sarà per sempre nella storia: “Ricordo più bello è il miracolo di Nardò, la partita di ritorno in Sicilia eravamo sotto 2-0 e con un pubblico dell’epoca. Noi avevamo quei 500 guerrieri a nostro seguito che non ci hanno mai abbandonato. Poi siamo stati fortunati perché segnai ad un minuto dalla fine del primo tempo, poi nel secondo trovammo il gol che ci è valsa la salvezza, che detto sinceramente, dopo il 2-0 nessuno ci credeva”.

E nel dopo partita?: “Cosa non è successo, nasi rotti, botte. Perché quei disgraziati a Nardò hanno fatto defluire i nostri tifosi e ci hanno chiuso in campo senza uscire, quindi chi scavalcava per la maglia, Marinacci voleva uscire ma dei tifosi gli hanno rotto naso e denti. Io e Ruggiero ci siamo messi spalla e spalla, ne abbiamo cavato qualcuno però per i giovani meglio se non racconto il resto. Però alla fine mi sono preso la sciarpa di uno di questi siciliani e me la sono messa al collo mentre giravo per il campo”.


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