Cento Fontane, la denuncia dell’associazione: “RAEE ed ingombranti nell’erba, è impossibile pulire”

Cento Fontane, l'associazione interrompe la pulizia programmata: "Pieno di rifiuti pericolosi, ci sono anche RAEE"


Cento Fontane, interrotta la pulizia programmata nell’area verde del monumento storico torrese dopo che gli addetti hanno trovato elettrodomestici ed ingombranti tra i rifiuti.

Interrotta la pulizia alle Cento Fontane

Era in programma per questa mattina, 10 aprile, la pulizia dell’area collinare a ridosso delle Cento Fontane, il monumento storico torrese di cui avevamo già denunciato lo stato di degrado con un video reportage del febbraio scorso.

Ma gli addetti incaricati dall’associazione Cento Fontane, ente cui è affidata la zona verde che sovrasta il monumento, hanno dovuto alzare le mani di fronte allo scempio rinvenuto tra le erbacce: “È troppo pericoloso continuare, nell’erba alta ci sono rifiuti di ogni genere”.

Non solo vegetazione, cartacce e bottigliette, quindi, ma addirittura elettrodomestici ed ingombranti sversati sul posto da ecocriminali. Nel momento in cui arriviamo sul posto, infatti, dall’erba alta viene fuori un televisore a schermo piatto.

Il pres. Balzano: “Pulizia impossibile, serve bonifica”

“Non è possibile fare una pulizia ordinaria, quella che possiamo svolgere con i nostri mezzi”, dichiara Raimondo Balzano, presidente dell’Associazione Cento Fontane, “Ora ci adopereremo per richiedere una bonifica totale dell’area”.

Fortissimo il rammarico del primo rappresentante dell’ente che, armato di guanti e sacchi, aveva calendarizzato il cleanup dell’area: “Cadono le braccia a vedere questa situazione e sapere che non possiamo fare nulla: non possiamo installare videosorveglianza, non si può limitare l’accesso e quindi qualsiasi incivile può fare quello che vuole”.

Perdita d’acqua senza controllo, il monumento in preda alla vegetazione

Sul posto anche una squadra di tecnici comunali impegnati a risolvere un altro annoso problema dell’area: la perdita d’acqua alla base del monumento che sta causando la crescita incontrollata della vegetazione, oltre a costituire un pericolo per i passanti (motivo per il quale l’area risulta “sommariamente” interdetta).

Ma dopo aver scavato per poche decine di centimetri, anche questo problema sembra essere momentaneamente irrisolvibile. Sotto l’area scorreva un tempo il fiume Dragone, oggi coperto dall’urbanizzazione: potrebbe essere proprio la natura che si riprende il suo corso d’acqua, facendosi strada sotto i lastroni. Ma questa sarebbe un’eventualità tutta da verificare e valutare.

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