Napoli, dopo la Juve cresce il rimpianto: una squadra così poteva fare ben altro campionato

La girata al volo di Kvaratskhelia


Un Napoli rinfrancato dalla cura Calzona fa tre risultati utili consecutivi, di cui un pareggio contro il Barcellona in una partita che si poteva anche vincere nel finale, ed una vittoria sulla Juventus che non è mai banale. Il tecnico calabrese sta certamente beneficiando del lavoro fatto a livello fisico durante la gestione di Mazzarri, il quale solo per evidenti limiti tattici e di atteggiamento non ha raccolto frutti, anzi, ha fatto perfino peggio del predecessore Garcia.

La cura Calzona fa vedere già un Napoli diverso

Francesco Calzona in meno di due settimane non ha avuto il tempo di fare stravolgimenti. Ha semplicemente aggiustato qualche meccanismo più immediato, ha riproposto un’idea di calcio che i calciatori già conoscevano, ha cominciato a riappacificare uno spogliatoio che era meno unito dopo essersi spaccato nei confronti degli allenatori precedenti. Le lacune tattiche, specialmente in difesa, che si trasformano e si evidenziano in amnesie che generano occasioni per avversari, devono essere ancora aggiustate. Sia il Barcellona che la Juventus hanno avuto diverse opportunità di segnare, ma tra imprecisione e comunque la pressione esercitata dai partenopei non si sono concretizzate. D’altra parte la fortuna aiuta gli audaci: ci sarà un motivo se tale espressione viene ormai ripetuta da due millenni.

Il rammarico di avere programmato il Napoli post Scudetto

Prestazioni che fanno crescere ancora di più il rammarico per una stagione in cui il Calcio Napoli si è scucito lo scudetto dal petto praticamente subito. Con un altro allenatore ed un altro tipo di mercato, in special modo nel reparto arretrato, si poteva perfino ambire a lottare con l’Inter. Non serviva necessariamente scovare un altro fenomeno come Kim, sarebbe bastato qualcuno in grado di svolgere da subito il proprio lavoro in maniera sufficiente. La squadra campione d’Italia non doveva, e non poteva, affidarsi soltanto a delle scommesse. Ad un certo punto bisogna pur integrare in rosa calciatori già affermati, con esperienza, se non si ha la forza di trattenere i campioni che già ci sono in rosa.

Il capitolo Mondiale per Club: non è (solo) colpa della Juve

Un capitolo importante è quello che riguarda il Mondiale per Club, argomento riguardo al quale De Laurentiis ha promesso battaglie legali qualora il Napoli non riuscisse a qualificarsi. Eppure, se gli azzurri avessero vinto contro un Berlino che viveva un momento disastroso, se avesse fatto almeno un punto contro il Real Madrid, se avesse affrontato diversamente un Barcellona non irresistibile, oggi avrebbe certamente più possibilità di sognare. A prescindere dalla posizione della Juventus, il Napoli doveva cominciare con l’approfittare della sua assenza dalla Champions. Per entrare nel novero dei club più prestigiosi al mondo bisogna affiancare la programmazione alla fortuna, un organico societario serio alla gestione (poco più che) familiare. Bisogna perfino avere un atteggiamento più sobrio ed elegante: le proprie ragioni si possono esporre anche senza ricorrere ad espressioni volgari che fanno fare una pessima figura al Napoli.


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