‘O sicchio d”a munnezza, bontà natalizia cu ‘e rimanenze d”a tavola

Foto Ristorante 'E Curti (YELP)


La cucina, è quella sorta di laboratorio creativo, in cui si da spazio alla fantasia e alla passione per la buona tavola, per creare piatti sempre nuovi e deliziosi.

Essere degli appassionati del settore, molto spesso vuol dire anche scoprire ricette e storie di cui si ignora letteralmente l’esistenza un po’ come è successo a noi, con la ricetta che vogliamo proporvi oggi.

A Napoli, quando si parla disicchio d”a munnezza, si fa solitamente riferimento alla pattumiera in cui depositiamo i rifiuti, in attinenza a questa parola molto spesso però si fanno paragoni con le persone, infatti quando diciamo “me pari ‘o sicchio d”a munnezza“, tendiamo a voler indicare un elemento capace di ingerire qualsiasi cosa sia commestibile, dimenticando molto spesso anche l’etica della tavola.

Oggi però, con sommo piacere e un pizzico di stupore, per chi ancora non lo conoscesse, vi presentiamo un piatto tipico campano, del periodo natalizio, che appunto risponde al nome di ‘o sicchio d”a munnezza. Il nome deriva proprio dagli ingredienti che si utilizzano per la sua preparazione, infatti questa ricetta, nasce per riciclare le rimanenze delle classiche ciociole, quindi noci, noccioline, pinoli e uvetta, che a fine cenone restano sul tavolo contemplate dai commensali, che saturi di ogni sorta di tutto, ne sgranocchiano qualcuna, giusto per “devuzione”.

Una ricetta semplice, economica e simpatica da portare in tavola, tipica anche di un ristorante napoletano “‘E Curti”. Cosa occorre? Vediamo insieme.

-Ingredienti per 4 persone:

  • 400 g di spaghetti
  • 10 noci
  • 14 nocciole
  • 2 cucchiai di pinoli
  • 2 cucchiai di uvetta
  • 10 pomodorini rossi del piennolo
  • un ciuffo di prezzemolo fresco
  • 2 spicchi d’aglio
  • Olio extravergine d’oliva q.b.
  • Sale q.b.

-Procedimento:

Mettere in ammollo l’uvetta in acqua calda per circa 15 minuti. Trascorso il tempo necessario, tritare molto grossolanamente le noci, le nocciole i pinoli e in ultimo l’uvetta.

In un tegame abbastanza grande, far imbiondire l’aglio in un fondo d’olio, e una volta che risulterà dorato, eliminarlo ed aggiungere le ciociole tritate, lasciandole insaporire nell’olio per circa 5 minuti.

A questo punto, lavare accuratamente i pomodorini, spaccarli a metà ed aggiungere al trito di frutta secca. Aggiustare di sale e lasciar cucinare, giusto il tempo che i pomodori rilascino un po’ di sugo per insaporire il tutto.

Portare a bollore una pentola alta d’acqua, far cuocere gli spaghetti, scolarli al dente e saltarli in padella con il sugo preparato in precedenza.

Se dovesse servire, aggiungere un mestolo d’acqua di cottura, far amalgamare bene tutti gli ingredienti agli spaghetti e poi servire con il prezzemolo fresco tritato.

Veloce, gustoso e ottimo per consumare gli avanzi, ‘o sicchio d”a munnezza, non deluderà le aspettative, e farà ricredere anche gli ospiti più scettici verso questo piatto dal nome insolito.


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