‘O Doje ‘e Garibarde: la ricetta napoletana da “due soldi”


La cucina è un vero e proprio “contenitore”, ricco di storia e cultura che attraverso le mani di chef  o amanti aspiranti tali, si trasformano in piatti, capaci di raccontare attraverso sapori e profumi, tutto quello che appartiene ad un determinato popolo e alla sua terra.

Più volte, attraverso ricette speciali, abbiamo conosciuto Napoli e la sua ricca storia. La pizza, il ragù, il babà, il caffè, sono solo alcuni degli esempi in cui ritroviamo attraverso sapore e gusto, tutto quello che la bella città partenopea conserva storicamente, in ogni ingrediente, in ogni ricetta, un po’ di conoscenza, di scoperta che appaga il senso di “fame di conoscenza”.

Nella Napoli antica, quella dell’Ottocento, esisteva già la voglia di trasmettere emozioni attraverso la cucina, e in quelli che erano anni “semplici”, lo si faceva con piatti altrettanto semplici composti da ingredienti di basso costo e reperibili da tutti.

Tra le ricette di quel tempo, ricorderete quella trattata in un articolo precedente, riguardante ‘e vermicelli ‘e caso, il piatto simbolo degli scugnizzi che a quei tempi popolavano Napoli, ma sapete che all’epoca vi era anche una seconda alternativa? Stiamo parlando de “‘O doje”, ovvero un piatto di pasta (solitamente spaghetti o comunque pasta lunga), cotta e condita con una spolverata di pecorino, chiamata così per il suo costo di appena 2 soldi.

I napoletani mangiavano in strada ‘o doje

Questa ricetta, molto spesso veniva resa più succulenta dall’aggiunta di un po’ di pomodoro e veniva soprannominata come “O Doje ‘e Garibarde”, facendo così un simpatico riferimento alla camicia rossa di Garibaldi. Con il passare del tempo, ‘o doje, è divenuto un condimento molto apprezzato, anche se fatto solo ed esclusivamente di pomodoro, senza aggiungere una sola goccia d’olio, mantenendo così integra la leggerezza del piatto senza intaccarne il sapore.

Mario Avallone, chef napoletano, ha fatto di questo piatto, un suo punto di forza e cavallo di battaglia, utilizzando nella sua ricetta, tre pilasti della cucina: bucatini freschi,  formaggio gransardo 36 mesi e  pomodori San Marzano dop.

Vogliamo proporre anche a voi la ricetta semplice e genuina di questo piatto, e lo facciamo seguendo quella proposta dal portale cavoloverde.it.

-Ingredienti:

  • 400 g di pomodori freschi o pelati
  • 400 g di pasta lunga ( spaghetti, bucatini, linguine…)
  • sale q.b.
  • parmigiano grattugiato q.b. o pecorino
  • basilico fresco

-Procedimento:

Portare a bollore una pentola alta d’acqua, cuocere la pasta aggiustando di sale.

Intanto, lavare accuratamente i pomodori, tagliarli grossolanamente e lasciarli asciugare in una padella a fuoco vivo per qualche minuto, aggiustando di sale.

Scolare la pasta al dente e mantecarla in padella, fuori dal fuoco, con i pomodori e il parmigiano grattugiato. Servire ai commensali completando il piatto con le foglie di basilico fresco.

N.B.  Se scegliete i pomodori pelati, schiacciateli in una padella con l’aiuto di una forchetta, salateli e fateli asciugare a fuoco vivo.


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