Napoli-Juve, Gattuso promette battaglia: “Ce la giocheremo. Possiamo dare una gioia grande”


Ore 21:00 palla al centro. Domani sera sarà assegnato il primo trofeo della stagione nella partitissima Napoli-Juventus. La Coppa Italia è un obiettivo importante per Rino Gattuso.

L’allenatore del Napoli ha sofferto molto negli ultimi giorni quando ha perso la sorella Francesca. I suoi calciatori però gli hanno regalato una piccola gioia con il passaggio del turno grazie al pareggio casalingo contro l’Inter nel ritorno della semifinale.

La sua gioia potrebbe ripetersi con un’eventuale vittoria sulla Juventus di Maurizio Sarri. L’ex campione del mondo stravede per il tecnico bianconero. Ha lui stesso dichiarato che spesso prende spunto da lui soprattutto per quanto riguarda i movimenti difensivi e il palleggio in mezzo al campo.

È stato con questo calcio che Maurizio Sarri ha conquistato Napoli ed i napoletani. Prima tanto amato e poi odiato come l’avversario Higuain che però domani non ci sarà, non ha ancora recuperato.

Insomma sarà una finale complicata, senza tifosi, ma sarà anche un passo in avanti per tornare alla normalità nel calcio. Inoltre questo sarà il primo trofeo assegnato sul campo post Coronavirus (il PSG ha vinto la Ligue 1 a tavolino).

Queste le parole di Rino Gattuso a Rai Sport: “Non c’è mai un momento migliore per incontrare la Juve, vincere fa parte del loro dna, della storia del loro club. Ha giocatori con grande mentalità. Noi dobbiamo essere molto bravi, rispettarli e giocarcela con le nostre armi. Di Sarri mi piace tutto, non nego di aver fatto tanti copia e incolla in questi anni. Ho visto tanti filmati di come giocava con la linea di difesa, di come ha cominciato a palleggiare nel campionato italiano, mi piace tutto. In questi giorni i napoletani sono stati vicini a me e la mia famiglia, penso che possiamo dare una gioia grande, dobbiamo concentrarci per giocare al meglio questa finale, per noi e la città.”

Su Lozano: “Chi è stanco, chi non se la sente, chi non è lucido di testa, per me può stare nello spogliatoio. Se perde un giorno non succede nulla. Sanno che chi scende in campo, quando fischio, voglio gente che va a mille all’ora, non permetto a nessuno di rovinare un allenamento.”


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