Calcio, la Serie A proseguirà anche in caso di lockdown: “Nessun motivo per fermarla”


Il campionato di calcio di Serie A non si fermerà neanche in caso di lockdown nazionale. A dichiararlo è proprio il presidente della Lega che chiede anche il sostegno del governo.

Una buona notizia per tutti gli amanti del calcio. Anche se le cose in Italia dovessero peggiorare la Serie A continuerà a tenerci compagnia. C’è l’esigenza di portare avanti la stagione calcistica sia perché non ci sarebbe alcun bisogno di stopparla sia perché è un’industria importante.

Paolo Dal Pino, presidente della Lega Serie A però punta anche il dito contro il governo. Si sente poco tutelato e sostenuto dalle scelte dei politici. Attende ancora una risposta per poter collaborare come avvenuto tra governo e mondo del calcio sia in Inghilterra ma anche in Germania.

Collaborazione che però non è da considerare come un sostegno economico diretto, bensì indiretto come la riapertura dei punti betting che recentemente sono stati chiusi in alcune zone del paese. Queste infatti portano grandi introiti alle società calcio grazie alle pubblicità.

Queste le parole del presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino a La politica nel pallone su Gr Parlamento: “In caso di nuovo lockdown il campionato di Serie A continuerà? Certamente sì, non vedo motivo per interromperlo. Ho scritto al Governo e non ho mai ricevuto una risposta scritta. Stessa cosa vale per Gravina. Vedo che in Inghilterra il premier Johnson si sta occupando direttamente di alcune tematiche della Premier, lo stesso è successo con la Merkel in Germania. Il calcio non è solo un’industria molto importante ma è anche nel dna dell’Italia. Credo che la banalizzazione del calcio faccia male a tutti, è un elemento importante nella nostra cultura e nella nostra società. Dal governo mi aspetto soprattutto sensibilità, ci sono 32 milioni di italiani che seguono questo sport con entusiasmo.

E’ una industria importante ma che va oltre questo valore. Mi aspetto attenzione e cura, quando parliamo di differimento di termini di pagamento, e stiamo cercando di occuparci peraltro da soli del nostro futuro. Non abbiamo chiesto soldi allo Stato. Abbiamo inoltre chiesto la reintroduzione, per i prossimi 24 mesi, del betting. L’eliminazione del betting ha sottratto alla casse della Serie A valori molto importanti, perché è un elemento di sponsorizzazione importante che in tutti gli altri Paesi d’Europa esiste.”


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