ESCLUSIVA – Macalli: “Vorremmo vedere tutte le partite con i tifosi, ma il Casms deve garantire la sicurezza”


ESCLUSIVA – La redazione di Vesuviolive.it ha intervistato in esclusiva il Presidente della Lega PRO, Mario Macalli. Con il massimo esponente del torneo professionistico sono stati affrontati diversi argomenti, tra i quali: il divieto di trasferta ai tifosi del Savoia, la possibilità di stadi a porte aperte, la piattaforma di Sportube e tanto altro ancora.

 

Qualche giorno fa, l’ad Francesco Maglione aveva fatto un appello affinché non fosse vietata la trasferta di Castellammare di Stabia ai tifosi del Savoia, ma non è stato accolto. Ci può spiegare concretamente i motivi di questa scelta?

“Questa è una scelta che non fa il calcio, ma il Comitato di ordine pubblico. Noi, per quanto ci riguarda, le partite le vorremo vedere tutte con le tifoserie che frequentano gli stadi. Tutto questo purtroppo non è possibile perché il Casms deve giustamente tutelare la sicurezza”.

Porte aperte negli stadi per la prossima stagione: queste sono le parole del direttore generale della Lega PRO, Francesco Ghirelli. Sogno utopistico o realtà da concretizzare?

É un programma che la Lega ha sempre portato avanti con lo scopo di voler far giocare le partite con i tifosi. Per alcuni è utopia, ma per altri no perché ci sono società che vogliono vedere un calcio senza barriere, come succede in Europa. Negli stadi europei non ci sono gabbie che contengono i tifosi come se fossero degli animali. Il nostro scopo è quello di avvicinare le famiglie al calcio e chi non la pensa così danneggia soltanto questo sport. Il problema messo sul tavolo è sicuramente di difficile attuazione, ma non è impossibile: noi ci proviamo”.

Per evitare incroci pericolosi nello stesso girone e le trasferte senza pubblico ospite, crede che i criteri di suddivisione delle squadre andrebbero modificati?

“I gironi nascono da una questione territoriale di buonsenso e favoriscono il sale di ogni partita di calcio, cioè il derby. Dobbiamo incentivare queste cose e soprattutto dare fiducia alle tifoserie perché esse sono costituite per la maggior parte da persone per bene. É giusto che ci siano sfottò, ma ovviamente nel limite della correttezza. Se un 5% della tifoseria rovina lo spettacolo, allora è anche compito dell’altro 95% arginare i facinorosi. Noi non dobbiamo cedere ai delinquenti, ma dobbiamo respingerli. Fino ad ora le cose sono andate bene”.

La piattaforma online di Sportube consente di seguire le partite di Lega PRO gratuitamente da casa. Questa è stata senza dubbio un’importante iniziativa sia in risposta alla crisi economica italiana che per avvicinare il pubblico alla categoria. Sarà così anche il prossimo anno o cambierà qualcosa?

“Ovviamente, noi non siamo dei benefattori, ma degli imprenditori. Per cui abbiamo pensato a quest’opportunità programmando le partite in un certo modo. Abbiamo ceduto le gare alle società di betting e stiamo cercando di ripagare i costi del progetto, senza far rimettere nulla alle società. Fino ad oggi, alla 14^ di campionato, le visualizzazioni sono state oltre gli 8 milioni. Tutto ciò porterà sicuramente qualche interessato alla sponsorizzazione. Noi siamo degli imprenditori e dobbiamo far bene il nostro lavoro e mano mano che andremo avanti cercheremo di raccogliere, attraverso il marketing, maggiori risorse per le società”.

Tessera del tifoso e totale libertà di assistere alle partite della propria squadra del cuore: due questioni in netta contrapposizione tra loro. Cosa pensa vada modificato per poter far ritornare la gente allo stadio in tutta sicurezza?

“L’obiettivo che ci poniamo è quello che tutti accedano agli stadi senza barriere e quindi senza tessere. In Europa non c’è questa situazione, ma in Italia purtroppo sì perché ci sono state una serie di episodi che hanno causato morti e feriti. L’intento è quello di far ritornare la gente allo stadio in tutta sicurezza e quindi dobbiamo tutti collaborare a tal fine”.

Quali saranno le novità per l’anno prossimo in merito alla riforma sugli stadi per la Lega Pro?

“Per giocare nel settore professionistico bisogna necessariamente avere impianti a norma. Gli stadi attuali rispondono a queste garanzie richieste dalla legge. Oggi posso tranquillamente dire che è stato fatto un notevole passo in avanti”.


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