Benedizione al Beato Vincenzo Romano tra la folla commossa


Tanti i fedeli accorsi ieri nella Basilica di Santa Croce a Torre del Greco in occasione della conclusione del processo diocesano per l’ultimo miracolo ad opera del Beato Vincenzo Romano “scientificamente inspiegabile” celebrato dal Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli. Gli atti, letti in presenza dei fedeli, saranno adesso chiusi in un unico fascicolo ed inviati a Roma, alla Congregazione delle cause dei Santi, per gli accertamenti e le valutazioni e toccherà al Papa, infine, decidere e decretare la santificazione.

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Una piazza in festa, quella antistante la Basilica, tra la commozione dei fedeli e gli applausi all’ingresso del Cardinale Crescenzio Sepe nella chiesa.

Toccante anche l’omelia del Cardinale che ha parlato del Beato “Beato Vincenzo era uno “a vocca aperta,” cioè uno che quando cominciava non la finiva più. I suoi discorsi duravano anche ore. Il nipote diceva che parlava, parlava, perché era un’esplosione del cuore. Sì, era una bocca aperta, però era pure una bocca di paradiso. Beato Vincenzo Romano aveva una predilezione per i confratelli sacerdoti, i suoi insegnamenti valevano allora, in quell’epoca, ma la loro sostanza vale anche oggi.”

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“Lui ha inventato la Sciabica e – ha continuato Crescenzio Sepe come tutti gli uomini che hanno caratterizzato la storia della chiesa, è stato un uomo umile. La chiesa non santifica così, non è semplice, noi preghiamo, ma è la volontà di Dio a guidarci.”

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Tanti gli applausi da parte dei fedeli quando il Cardinale, alla fine della sua omelia, ha dato la benedizione.


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