Governo prepara nuove concessioni per i punti di gioco: Napoli si oppone


Sono forti le voci dell’Opposizione che condannano la manovra del Governo circa l’incremento dell’introito statale grazie ai nuovi permessi per il gioco d’azzardo presente nel testo della nuova Legge di Stabilità. Di fatti, lo Stato bandirà una gara per l’appalto di concessioni per 15 mila agenzie e 7 mila corner; da tutti i fronti politici arrivano le critiche a questo provvedimento: Di Maio (M5s), Giorgia Meloni (fdi), Antonio De Poli (udc) ed altri esponenti politici sono stati duri negli interventi pubblici contro la decisione statale.

Da Napoli nasce il contrasto della Giunta comunale a tale incremento. Questa la nota dell’ assessore comunale di Napoli al lavoro e alla attività produttive Enrico Panini«Il tutto pretestuosamente giustificato da un potenziale introito per le casse dello Stato, che, tradotto in valori monetari, rappresenta una cifra risibile, di gran lunga inferiore alla spesa pubblica sostenuta per far fronte alle conseguenze sociali connesse alle ludopatie. Auspico che il Parlamento sappia recepire le istanze delle Istituzioni locali, che ogni giorno si confrontano direttamente con i problemi ed i disagi di persone e famiglie colpite dalle conseguenze della piaga del gioco d’azzardo patologico. Chiediamo pertanto: l’introduzione del divieto di pubblicità dei giochi con vincita in denaro, con particolare riguardo all’obiettivo della tutela dei minori, che rappresentano una delle categorie più deboli e quindi più a rischio; la progressiva riduzione dell’offerta del gioco; maggiori controlli per evitare che, nel gioco, proliferino settori della criminalità organizzata».

La Giunta napoletana, pertanto, prenderà provvedimenti circa le restrizioni degli orari di apertura delle sale da gioco e l’individuazione dei luoghi considerati più sensibili, quindi a rischio, grazie ad una nuova delibera. E, inoltre, aderirà alle iniziative nazionali per la prevenzione delle patologie legate al gioco d’azzardo, nell’ambito del progetto “Mettiamoci in gioco”. Numerosi sono i procuratori della repubblica che hanno seguito indagini che vedevano l’innesto delle organizzazioni criminali nelle dinamiche del “gioco”, soprattutto nel riciclo del denaro: il gioco d’azzardo è una piaga sociale da non sottovalutare. Senza contare il contagio dei minorenni.

Tuttavia il Governo, dopo numerosi dissensi raccolti trasversalmente dalle scene pubbliche e politiche, ha sottolineato che non si tratta di nuove concessioni: la manovra riguarda, infatti, non concedere la proroga a chi già possiede i permessi ma creare bandi per nuovi rilasci: in questo modo entreranno soldi nelle casse, senza aumentare i punti da gioco.

Tuttavia, anche questo ha destato preoccupazioni: Le associazioni dei consumatori Fedeconsumatori ed Adusbef hanno giudicato “inammissibile l’intento di fare cassa e recuperare risorse facendo leva sulla disperazione dei cittadini: i bandi per le nuove sale da gioco sono un vero e proprio insulto alle difficoltà delle famiglie”.


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