Napoli è la città più aperta del Sud sui diritti gay


 

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Napoli è la città più “inclusiva” del sud. Il merito si riferisce alla capacità di integrazione e acquisizione, da parte del territorio e dell’amministrazione, circa le comunità omosessuali e tutte le realtà che implicano una diversità di genere, racchiuse nel mondo LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, trasgender). A fornire questo dato è  una ricerca effettuata dall’Osservatorio LGBT, ente di ricerca del dipartimento di Scienze Sociali dell’università Federico II di Napoli; 70 città sono state studiate in merito all’apertura, sia sociale che istituzionale, ai fini di creare una mappa dell’inclusività basata sui servizi dati dalle amministrazioni e l’attività associazionistica locale per l’acquisizione dei diritti da parte dei LGBT.

Fabio Corbisiero, sociologo che ha coordinato il gruppo di ricerca, spiega come a Napoli è presente sia una componente associazionistica che si occupa delle istanze da parte di questa fetta di popolazione, sia la volontà istituzionale di concedere un’apertura sui diritti.

A livello nazionale, Napoli è undicesima in classifica: si pensi alle famiglie arcobaleno, decisamente più numerose al nord e concentrate laddove la politica regionale è più permissiva a riguardo; tuttavia, al sud la crescita appare esponenziale fino ad eguagliare quasi i buoni esempi settentrionali.

Assolutamente significativo è stata la creazione a Napoli, con la giunta De Magistris di un Registro per le unioni civili. “È bene precisare” ,sottoliea Corbisiero, “che si tratta di un provvedimento più simbolico e formale che reale, ma non meno importante, nella misura in cui ha segnato la strada. In altre città italiane che hanno replicato l’iniziativa, le coppie che si sono iscritte a questo Registro hanno avuto anche altri benefici in termini di ‘welfare leggero’, ad esempio, risultavano anche in lista per gli alloggi popolare”.

Non dimentichiamo la recente decisione del sindaco napoletano di trascrivere l’atto di nascita del piccolo Ruben, figlio di due donne; azione che in seguito è stata annullata dal Prefetto, quasi come per sabotare il tentativo rivoluzionario. Una trascrizione che non ha avuto un positivo risultato giuridico, ma senz’altro una valenza sociale molto forte.

Il gruppo di ricerca, il quale ha lavorato per tre anni, ha intervistato oltre 300 persone omosessuali e 70 organizzazioni LGBT, oltre a 10 sindaci delle città arcobaleno: l’indagine complessiva è stata racchiusa in un libro,  “Over the Rainbow City. Towards a new Lgbt citizenship in Italy”, edito da McGraw-Hill e curato dallo stesso Corbisiero; il testo verrà presentata al Maschio Angioino venerdì 13 novembre alle 12, durante un convegno.

L’accettazione della diversità, qualunque essa sia, è sempre l’ostacolo principale nella lotta per i diritti; retaggio culturale, rigoroso schematismo e allarmismo mediatico partecipano, attivi, alla resistenza del partito dei no. Molte persone, ignare di possedere pregiudizi o idee restrittive, senza saperlo, ogni giorno, discriminano. Giudicano. Sentenziano. Dimenticano che noi tutti abbiamo il dovere di far vincere i diritti.

 

 


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