Terrorismo a Napoli: attività sospette in tre moschee e 16 maghrebini sotto sorveglianza


L’attentato di Parigi, come sappiamo, ha scatenato il terrore in tutta Europa: in ogni Stato, in ogni città i controlli antiterrorismo si sono intensificati e le forze dell’ordine lavorano senza sosta per scovare sospetti e prevenire simili catastrofi. Anche Napoli, dove il numero di extracomunitari si aggira intorno a 50 mila persone, è corsa ai ripari, prima, facendo il punto della situazione sui luoghi più a rischio di possibili attacchi, poi, andando ad indagare sulla presenza di possibili cellule dell’ISIS.

Secondo quanto racconta il Mattino, le operazioni congiunte degli agenti della Digos e dei militari del Ros hanno portato alla luce attività sospette in tre moschee cittadine e stretto il cerchio intorno a sedici ragazzi maghrebini. Si tratta di ragazzi giovani, di età compresa fra i 20 ed i 35 anni, tutti orbitanti intorno alle zone comprese tra il Borgo Sant’Antonio Abate, la Ferrovia e piazza Mercato e infine tutti assidui frequentatori dei tre luoghi di culto: la moschea del corso Arnaldo Lucci, la più grande, quella di piazza Mercato e quella di via Enrico Cosenz.

Sui sospettati, ufficialmente, non pende ancora nessun procedimento penale e non sussistono capi d’accusa, ma l’attenzione delle forze dell’ordine è giustificata da alcuni comportamenti preoccupati: ad esempio alcuni di loro avrebbero deliberatamente espresso sostegno ad i recenti attacchi terroristici dello Stato Islamico. Per adesso è stato solo intimato agli imam delle moschee sotto i riflettori di segnalare qualunque attività sospetta. Intanto si sta cercando di intensificare i controlli anche nel porto con particolare attenzione agli sbarchi costanti.


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