La Reggia di Carditello: “pieno” di visitatori per la riapertura straordinaria


Un piccolo gioiello ereditato dai Borbone ha riaperto, domenica, le porte al pubblico: si tratta della Reggia di Carditello, custodita nelle campagne di Caserta e vicina alla Reggia della città. Per anni, abbandonata al degrado e ai macabri scenari delle discariche, La Reggia borbonica, è stata negli ultimi tempi oggetto di interesse per il recupero dei beni culturali che narrano pezzi di storia, ancora troppo nascosti ai visitatori e agli stessi abitanti della nostra terra.

Il sole di domenica ha scandito la visita di centinaia di persone che hanno varcato la straordinaria apertura dei cancelli del sito borbonico; il pubblico è entrato nelle stanze reali, mentre la Reggia è ancora in fase di recupero con i lavori in corso. La visita ha riguardato l’Appartamento Reale, le stanze di re Ferdinando IV con i dipinti che raffigurano le messi, le vigne di Carditello e la Famiglia del re, con  la famosa Stanza della tavola meccanica, ossia la tavola imbandita che saliva, tramite ruote dentate, al piano reale dalle cucine. Non è mancato l’accompagnamento musicale grazie al concerto dei “Musici di corte” e del gruppo vocale e strumentale “Ave Gratia Plena” , nella cappella del real sito.

Una giornata densa di turisti e visitatori che hanno scelto di vivere uno dei siti più importanti della nostra memoria storica. Presente alla riapertura Patrizia Boldoni, presidente della Scabec, Società Campana per i Beni Culturali, di cui è socia di la Regione Campania.Tra il pubblico molte famiglie con a seguito bambini, la speranza futura per una maggiore consapevolezza storica e per un nuovo rispetto artistico.

E’ solo dal 2014 che l’edificio storico ha visto una reale rinascita, grazie all’acquisto da parte del Ministero, il quale, tramite decisione del Ministro Bray, ha stanziato circa 3 milioni di euro per la restaurazione. Un acquisto che è seguito a ben 11 aste andate deserte. La Reggia, infatti, dopo vicende storiche altalenanti, divenne anche di proprietà del Consorzio di bonifica del bacino inferiore del Volturno, il quale, tuttavia, non aveva abbastanza fondi per la gestione e il recupero.

Fino al 2014, pertanto, gli episodi di vandalismo artistico e di inquinamento naturale, supportati anche dal disinteresse istituzionale,  sono stati molteplici. Emblematica è stata la figura di Tommaso Cestrone, custode volontario della villa, la quale ha rischiato di divenire, inoltre, rifugio dei latitanti della camorra. Tommaso ne divenne l’angelo custode, ispirando, tra l’altro, la recente pellicola di Pietro Marcello “Bella e Perduta”, oniricamente ambientata alla Reggia di Carditello.


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