La criminologa Bruzzone sul caso Fortuna: “L’indagato ha avuto un complice”


Ogni giorno nuovi particolari sulla morte della piccola Fortuna Loffredo e nuovi punti di vista, i quali lasciano emergere diversi scenari ed ulteriori ipotesi sul delitto della bambina del Parco Verde di Caivano.

Questa mattina presso l’isolato 3 del Parco si è recata la criminologa Roberta Bruzzone, famosa per le sue consulenze ad altre indagini in casi di cronaca nera che riguardano il paese e che hanno visto strade altrettanto tortuose, spesso con finali irrisolti.

Come annunciava lei stessa sulla pagina Facebook ieri, la Bruzzone oggi ha effettuato il sopralluogo sul posto del macabro incidente, essendo stata nominata consulente dall’avvocato Pisani, legale della famiglia di Fortuna.

Infatti, proprio ieri mattina la criminologa annunciava sul social: ” Domani io e la mia squadra saremo a Caivano e lavoreremo insieme all’ottimo Avvocato Pisani (legale della famiglia della piccola Fortuna) per ottenere Verità e Giustizia…”.

Ebbene il sopralluogo è stato effettuato e nuove probabili dinamiche, secondo la Bruzzone, potrebbero riguardare la morte della piccola: “E’ impossibile che Chicca sia caduta da oltre 30 metri e non abbia riportato traumi devastanti esterni. Per questo credo che la bimba sia stata lanciata nel vuoto da una altezza diversa. E tentativo di violenza si sia consumato in casa” afferma la criminologa, come riporta Il Mattino on line, aggiungendo che “Ci sono punti ancora oscuri sul luogo del delitto e sulle sicure complicità. Crediamo che l’attuale indagato abbia avuto un complice”.

Pertanto, il presunto carnefice della bambina, Raimondo Caputo, non avrebbe agito da solo nelle violenze reiterate.


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