L’unica spiaggia del sud in cui è legale il nudo è in Campania: ecco dove


“Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell’ambiente”.

Questa è la definizione dell‘International Naturist Federation, presentata al 14° Congresso mondiale nel 1974.

Dal 20 al 22 maggio, sulla spiaggia del Troncone di Marina di Camerota, in Cilento, ci sarà il sesto raduno nazionale dei naturisti italiani. Due giorni dedicati al contatto con la natura, alla libertà del corpo e della mente, in una spiaggia che rappresenta un vanto per la Campania, perché l’unica del sud Italia dove è possibile l’esposizione integrale grazie ad una delibera che ne legalizza la pratica, non solo stagionalmente, ma in modo definitivo. Ci parla di questo Francesco Di Gennaro, Presidente dell’associazione naturisti con sede a Santa Maria Capua Vetere.

“La spiaggia di Marina di Camerota è un vanto per la nostra regione, perchè unica in tutto il sud per l’esposizione integrale. E’ attualmente la più aperta al naturismo e anche il Comune appoggia pienamente le nostre iniziative, anche nell’organizzazione degli eventi, come quello del 20 maggio. Pure i cittadini di Camerota hanno compreso appieno la filosofia naturista”, afferma Di Gennaro.

In effetti, generalmente non si fa distinzione tra nudismo e naturismo, la quale, invece risulta essere una pratica connotata da una specifica filosofia che riguarda il contatto con la natura, la libertà interiore che incontra quella esteriore, sposando, di conseguenza il credo del cibo sano, quanto poco artificioso e manomesso.

Il naturista italiano dichiara che a suo parere “la responsabilità di ciò è da ricondurre, attualmente, alle associazioni di settore, le quali dovrebbero spiegare alla società civile cos’è il naturismo, in cosa consiste, per far si che non venga associato ad altre pratiche equivoche come ad esempio, l’esibizionismo.

E proprio a proposito di questo, Francesco Di Gennaro ci racconta un episodio di qualche tempo fa:

“Ero in spiaggia a Gaeta, praticando il nudo integrale e mi accorsi che un uomo a pochi metri da me, anch’egli nudo, stava praticando autoerotismo. Allora gli andai vicino, chiedendogli di smettere, poiché non era consono al contesto. Lui mi rispose che se io potevo praticare il nudo, non legale in quel posto, lui, di conseguenza poteva fare ciò che stava facendo. Poco dopo, l’aggressione.”

Il tizio ammonito verbalmente dal nostro intervistato, infatti, si scagliò contro di lui “con una capocciata”, per poi morderlo al volto, stracciandone la pelle. Di Gennaro ebbe 6 punti sul viso.

“Ed è assurdo”, commenta l’uomo,” che il mio aggressore non ha ancora pagato per il reato commesso, mentre io per la nudità in spiaggia devo pagare perché definita illegale.”

Gli chiediamo, dunque, in cosa consiste la questione recente delle depenalizzazione per il reato di nudità:

“Si, il reato è stato depenalizzato, ma paradossalmente, noi ora paghiamo di più. Mentre prima il reato infatti era di tipo penale, adesso è di tipo amministrativo, per cui vi è da pagare un’ammenda di 5000 mila euro. Quando era penale, spesso, non veniva punito poiché molti giudici erano comprensivi di fronte la spiegazione circa il naturismo, riuscivano a capirne la filosofia e quindi la pratica. Mentre adesso, bisogna solo pagare e basta.”

In ogni modo, la spiaggia di Marina di Camerota è un fiore all’occhiello del sud per quanto riguarda l’ammissione e la metabolizzazione di certe pratiche, sempre tabuizzate e ritenute moralmente lontane dalla nostra cultura, vicine invece alla cultura nordica. Il rinominato bigottismo del meridione, pertanto, non ha basi fondate ora, grazie ad una pratica come quella naturista, che gode, armoniosa, del consenso istituzionale sotto il sole del sud.


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