Il cuore e la mente sono tornati a Nizza, dove lo scorso 14 luglio un tir impazzito fece una strage nel giorno simbolico della festa nazionale. Stavolta, però, cambiano il luogo e la ricorrenza, ma la modalità atroce è stata sempre la stessa. A Berlino, ieri sera, un camion killer ha investito la folla nei famosi mercatini di Natale della città, uccidendo 12 persone e ferendone 48.
La polizia tedesca avrebbe identificato l’attentatore, Naved B., pachistano di 23 anni giunto in Europa attraverso i balcani il 31 dicembre 2015. Arrivato in Germania varcando i confini dell’Austria, era già noto per piccoli reati e si era servito in passato di diverse identità, fattore che al momento ne esclude l’assoluta certezza nell’identificazione. L’uomo era stato registrato come richiedente asilo.
Si tratta del primo, grande attentato in Germania, che ora è sotto choc; il secondo in ordine cronologico dopo quello di Monaco. L’attacco è avvenuto in piazza Breitscheidplatz, sul Kudamm (Kurfürstendamm), il grande viale della parte ovest della capitale nel distretto di Charlottenburg, stracolmo di turisti in ogni periodo dell’anno.
Il tir si è lanciato a tutta la velocità nella folla, travolgendo qualunque cosa trovasse sulla sua assurda corsa. Dopo l’impatto l’autista è scappato, l’altro uomo a bordo è morto nell’impatto. Il conducente sarebbe stato poi arrestato.
Secondo il The Guardian, il camion, con targa polacca, sarebbe partito dall’Italia, e sarebbe dovuto rientrare in Polonia dopo alcune consegne a Berlino. Sentito al telefono, il proprietario della ditta di trasporti avrebbe dichiarato che il conducente era suo cugino, escludendo legami con il terrorismo. Se la sua versione dovesse essere confermata, questo aprirebbe le porte ad un probabile furto del tir, con conseguente sequestro del vero autista.
Al momento, comunque, le notizie sono ancora frammentate e non confermate ufficialmente. Quello che resta, invece, è lo sgomento e la rabbia per una nuova e insensata strage.