Ischia, negli edifici crollati sono rimaste in piedi le murature borboniche

Foto di vinzprecy


Continuano le analisi degli edifici colpiti dal sisma a Ischia. A Casamicciola è arrivato il Cfs, Centro Formazione e Sicurezza in edilizia di Napoli che offre consulenza gratuita per la messa in sicurezza degli immobili danneggiati dal terremoto e lo sgombero delle macerie. Il gruppo ha svolto sopralluoghi in cinque cantieri e immobili.

“Alcuni immobili hanno subito danni lievi, necessitano, però, della messa in sicurezza e di adeguati interventi di ordinaria manutenzione – precisa l’ingegnere Sergio Burattini, consulente del Cfs a Il Mattino – Le antiche Terme di Piazza Bagni, invece, risultano completamente inagibili. In questo edificio hanno comunque resistito, laddove presenti, le cosiddette ‘murature beneventane’ ovvero il sistema antisismico del periodo borbonico, costituito da muratura rinforzata da una rete di elementi in legno, in grado di assecondare gli scuotimenti imposti all’edificio dalle scosse sismiche”.

Laddove ci sono stati danni più o meno gravi agli edifici, quindi, sono invece rimaste in piedi le murature costruite duranto il Regno delle Due Sicilie, dopo il terremoto del 1783 che distrusse parte della Calabria meridionale, mietendo circa 30mila vittime.

Questo tipo di sistema antisismico è il primo regolamento antisismico d’Europa, varato circa 200 anni prima delle attuali norme sulla sicurezza degli edifici.


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