Baby gang, Minniti: “Togliere patria potestà ai camorristi. Subito 100 agenti in più”


Pugno duro, più agenti e, se necessario, privazione della patria potestà nei casi più gravi. E’ questo il piano del ministro dell’Interno, Marco Minniti, che dopo il lungo incontro in Prefettura, a Napoli, ha spiegato le prossime mosse: “Non consentiremo alle baby gang di cambiare le abitudini dei giovani napoletani. L’idea – spiega – è di avere dieci distretti di polizia, così da avere un responsabile del distretto in contatto con le municipalità. Ci muoveremo  per rafforzarla direttamente dal Ministero ed è importante che il presidente della municipalità possa parlare con il responsabile della pubblica sicurezza”.

Su Arturo e gli altri feriti: “Ho incontrato Arturo e la sua mamma, i ragazzi aggrediti a Pomigliano e ho mandato un affettuoso saluto a Gaetano e sua mamma Stella. Ho incontrato persone coraggiose, che hanno subito un gravissimo e inaccettabile dolore e mostrato una forza di reazione straordinaria”.

La prima mossa, immediata, sarà l’arrivo di cento uomini dei reparti straordinari con il compito di controllare le zone della movida, quelle più frequentate dai giovani, ma i progetti sono più ampi e a lungo termine: il primo contro l’abbandono scolastico che ha già dato buoni frutti al Rione Sanità; il secondo, da finanziare con il Pon Sicurezza, per gli educatori di strada da mandare nei quartieri a rischio; e l’ultimo, in collaborazione con il tribunale dei minori, prevede la possibilità di togliere la patria potestà ai genitori coinvolti in reati di tipo associativo, come mafia e camorra: “Vogliamo sottrarre questi ragazzi ai modelli negativi e all’istruzione alla violenza cui sono assoggettati. È un aspetto molto delicato, ma lavoreremo anche su questo”.


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