Catacombe di San Gennaro, il Vaticano batte cassa: vuole il 50% degli incassi


Le Catacombe di San Gennaro entrano nel mirino del Vaticano, che vuole battere cassa sugli introiti. Il sito è ormai da anni protagonista di un’operazione di riscatto sociale per tanti giovani difficili del Rione Sanità, grazie anche all’impegno di don Antonio Loffredo e don Giuseppe Rinaldi, ma ora si vede richiedere “dall’alto” ben il 50% degli incassi degli ultimi undici anni.

La richiesta sarebbe stata avanzata dal card. Gianfranco Ravasi, che presiede la pontificia Commissione per l’archeologica sacra e il pontificio Consiglio per la cultura, al card. Crescenzio Sepe, in un incontro avvenuto ieri a largo Donnaregina. Dalla curia partenopea trapela un grande imbarazzo per la questione, tant’è che dopo diverse smentite è stato emesso un comunicato proprio sull’avvenuto incontro. “Nel corso della conversazione – si legge nella nota – sono state esaminate alcune situazioni riguardanti il settore e particolare riferimento è stato fatto alle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso per la cui gestione, nel 2009, venne sottoscritta apposita Convenzione tra la predetta Commissione e l’Arcidiocesi di Napoli“.

Attesa la prevista scadenza di detta Convenzione – viene ancora spiegato – e tenuto conto della particolare attenzione che la Commissione Pontificia sta riservando alle numerose Catacombe esistenti in Italia, tanto che di recente è stata anche celebrata, a Roma, la Prima Giornata delle Catacombe, si è addivenuti alla determinazione di rinnovare il rapporto di collaborazione attraverso una nuova Convenzione, che tenga conto delle attuali esigenze e consenta una migliore gestione e fruizione delle Catacombe, seguendo gli orientamenti dettati da Papa Francesco“.

L’imbarazzo nasce dal fatto che la nuova convenzione potrebbe mettere le mani in tasca, per cifre importanti, a quanti lavorano al progetto sociale che gira intorno alle Catacombe di San Gennaro, da sempre appoggiato dalla diocesi cittadina. Conti alla mano, come riporta La Repubblica, il Vaticano vorrebbe intascare circa 700mila euro, circa la metà degli incassi di quasi un milione e mezzo (dal 2006 al 2016), rendicontati dalla cooperativa La paranza, per la “nuova vita” delle Catacombe.

In realtà il Vaticano ci prova da anni e Sepe è sempre riuscito a difendere l’opera, ma ora con la rinegoziazione della percentuale la musica potrebbe cambiare. Infatti, dalle Catacombe fanno sapere che la loro intenzione non è quella di non voler pagare, ma di farlo a prezzi rinegoziati, con percentuali più basse. Questo anche perchè la spesa sostenuta, nel periodo “incriminato”, è di oltre 2 milioni di euro, facendo quindi registrare una perdita importante bilanciata dagli aiuti di altri enti.

Una questione delicata che riguarda soprattutto tutte quelle persone che grazie al lavoro alle Catacombe di San Gennaro sono riuscite a riscattarsi e a costruirsi un futuro. Non resta che attendere la stipula della nuova convenzione per vedere se realmente tra le parti c’è la voglia di fare il bene non solo del sito, ma anche della comunità che lo porta avanti.


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI