Corruzione a Capaccio, la sfilata di ambulanze si traduce in 18 avvisi di garanzia


La sua elezione non era passata sotto silenzio. Anzi, a sirene spiegate sette ambulanze in piena notte avevano fatto il giro delle strade di Capaccio per festeggiare Franco Alfieri, nuovo sindaco della città.

Era il 9 giugno e quel corteo aveva destato più di un sospetto, scatenando la denuncia anche di un consigliere regionale del movimento cinque stelle. Michele Cammarano accusava il primo cittadino di essere a capo di un ‘sistema’ che coinvolgeva le ambulanze. Secondo il politico, i mezzi erano infatti gestiti dalla società di Roberto Squecco, un imprenditore la cui moglie era stata eletta consigliere comunale della maggioranza Alfieri.

Pochi giorni dopo il corteo, i carabinieri avevano effettuato perquisizioni nelle sedi di due società, identificando e multando gli autisti delle ambulanze. L’Asl di Salerno aveva poi deciso di sospendere la convenzione alla Croce Azzurra di Agropoli e Capaccio-Paestum.

Oggi quel sospetto trova conferma da un’operazione della Polizia, coordinata dalla Procura della Repubblica di Salerno. Un’indagine partita dopo l’elezione del nuovo sindaco e la sfilata di  ambulanze.

Come si legge nel comunicato della Procura di Salerno:

Gli ufficiali di PG della Squadra Mobile della Questura di Salerno, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal GIP del Tribunale di Salerno, su conforme richiesta di questa Procura, nei confronti dei legali rappresentanti di società operanti nel settore del servizio 118 ovvero dedite al trasporto e soccorso infermi in convenzione con l’Azienda Sanitaria Locale di Salerno. Tutti ritenuti gravemente indiziati dei reati di trasferimento fraudolento di valori, peculato d’uso, interruzione di pubblico servizio, favoreggiamento personale, disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.
Sequestrati 23 automezzi, di cui 20 ambulanze, già utilizzate dalle associazioni per appalti/affidamenti in convenzione con l’A.S.L. di Salerno, attribuite a società e associazioni terze, ma di fatto riconducibili ad un indagato residente a Capaccio, già condannato per reati di criminalità organizzata e gravato da misura di prevenzione patrimoniale. Sono stati altresì sottoposti a sequestro una struttura balneare nonché un’area e relativo immobile, già confiscati alla criminalità organizzata e dal Comune dati in affidamento a persone vicine al citato soggetto condannato per reati di criminalità organizzata”.

Il sindaco Alfieri non risulta indagato. A maggio, i militari della Dia di Salerno avevano perquisito la sua abitazione e gli uffici del sindaco di Agropoli, Adamo Coppola. Franco Alfieri, ex sindaco di Agropoli e consigliere politico di De Luca era invece stato coinvolto in un’indagine su un presunto scambio elettorale politico-mafioso relativo alle elezioni amministrative del 2017 nel Comune salernitano.

Inoltre nel 2016 il suo nome era comparso in un’intercettazione di Vincenzo De Luca che puntava sui suoi voti per il Sì al referendum costituzionale. L’intercettazione nota come quella della ‘frittura di pesce’.

“Prendiamo Franco Alfieri, notoriamente clientelare. Come sa fare lui la clientela lo sappiamo. Una clientela organizzata, scientifica, razionale come Cristo comanda. Che cosa bella”. Diceva di lui De Luca. “L’impegno di Alfieri sarà di portare a votare la metà dei suoi concittadini, 4mila persone su 8mila. Li voglio vedere in blocco, armati, con le bandiere andare alle urne a votare il Sì. Franco, vedi tu come Madonna devi fare, offri una frittura di pesce, portali sulle barche, sugli yacht, fai come cazzo vuoi tu, ma non venire qui con un voto in meno di quelli che hai promesso”. 


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