Striscia la Notizia a Giugliano: minacce al sindaco per non aver chiuso le scuole


Maltempo e allerta meteo, scuole chiuse e tante proteste. Il sindaco di Giugliano Antonio Poziello è stato minacciato e insultato perchè non ha disposto la chiusura delle scuole nel suo comune.

Ieri sera in onda su canale 5, un servizio di Striscia la Notizia ha mostrato un’intervista condotta da Luca Abete, nel quale si vede come i cittadini reagiscono alla decisione del primo cittadino.

Offese e parolacce di ogni genere solo per non aver chiuso le scuole e quindi per aver garantito il regolare svolgimento delle lezioni, rispetto agli altri comuni. Ricordiamo l’episodio simile avvenuto ad Aversa lo scorso 5 novembre, anche qui il sindaco fu oggetto di minacce per aver lasciato aperti gli istituti scolastici.

Il sindaco, all’inviato del programma ha così risposto:Se i ragazzi si comportano così contro il sindaco immagino con i loro coetanei. Il potere di ordinanza di un sindaco va utilizzato con coerenza. Con quattro gocce di pioggia si va a scuola”.

Una volta messo in onda il servizio Poziello pubblica un post sul suo profilo Facebook:Stasera, mentre andava in onda il servizio di Striscia la notizia, avevo da poco finito di presentare un libro scritto da un ragazzo: Giovanni Basile. Un giovane scrittore che oggi ha 21 anni o poco più e ha scritto il suo primo libro quando di anni ne aveva 16 o poco meno. Un libro che descrive una realtà distopica ma non troppo, a partire dal titolo: La città dei fumi. Un ragazzo normale. Educato, sensibile, attento alla realtà che lo circonda. Che parla in italiano senza vergognarsene e che espone le proprie idee senza citare la madre di nessuno. Che esalta l’importanza dello studio e della cultura, dei libri. Torno a casa e guardo il servizio di Abete. Un buon servizio, peraltro. Giovanni a confronto con quei ragazzi sembra un alieno. Un marziano che per caso si è trovato a passare da Giugliano. Uno che ha parcheggiato l’astronave in doppia fila al Corso Campano, peraltro in buona compagnia con un sacco di altri tizi. Per un po’ ho pensato che la nota stonata fosse Giovanni e non quei ragazzi volgari compiaciuti della propria volgarità. Ma non è così. Giovanni non è un’anomalia. Giovanni è la normalità, tutt’altro che noiosa. È quella normalità che non fa notizia. È il cucciolo che coccoliamo ed alleviamo nelle nostre famiglie, ordinariamente problematiche, ma “normali”. L’anomalia sono quegli altri. La a-normalità è costituita da quei ragazzi sgrammaticati, che si sganasciano nel fare battuta su mia madre, che dov’è non se ne risentirà più di tanto. Che testimoniano di una povertà educativa diffusa e di un fallimento dei nostri sistemi socioeducativi. Di una scuola che non sempre insegna. Di una famiglia che non sempre educa. Di servizi sociali che non sempre intervengono. Di battute che non sempre fanno ridere. Di scuole che quando piove non sempre vanno chiuse. L’anomalia è un istituto scolastico che non fa notizia perchè andare in Cina a rappresentare il Made in Italy, ma per un pò di ragazzini che si sganasciano dalle risate dopo una battuta greve. Ed è grave.”.


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