Il 23 febbraio si torna al voto: l’appello delle sardine napoletane


Il 23 febbraio gli abitanti di alcuni quartieri di Napoli saranno chiamati nuovamente al voto. Sarà l’occasione per capire cosa voteranno gli italiani in vista delle elezioni regionali che si terranno anche in Campania a fine maggio.

Quelle di febbraio sono elezioni suppletive fatte per assegnare il seggio al Senato che era di Franco Ortolani. Il geologo, eletto nel Movimento Cinque Stelle, è venuto a mancare pochi mesi fa liberando quindi un seggio. A votare potranno essere tutti i cittadini italiani che hanno compiuto 25 anni. Interessato è il collegio uninominale 07 della Regione Campania.

Tale collegio comprende la porzione del comune di Napoli che corrisponde alla Circoscrizione 7 – San Carlo all’Arena e interessa le seguenti zone territoriali: Arenella, Barra, Miano, Piscinola-Marianella, Poggioreale, Ponticelli, Stella-San Carlo, San Giovanni a Teduccio, San Pietro a Patierno, Scampia, Secondigliano, San Lorenzo Vicaria e Vomero.

A tal proposito le Sardine Napoletane hanno lanciato un appello via social. Questo il testo del comunicato che chiede un’alleanza della sinistra contro la destra:

“Siamo sardine, proveniamo dalle profondità marine, lontane dal pensiero superficiale, dal linguaggio dell’odio e dell’esclusione sociale. Nei giorni scorsi abbiamo animato le piazze tentando di prosciugare l’algoritmo virtuale che alimenta la macchina dell’odio messa in campo dalle destre.
Oggi siamo ben consapevoli che viviamo un tempo complesso, in cui è necessario contrastare la deriva che vorrebbe un intero Paese assorbito dalla logica antidemocratica. È nostra idea, rispetto a questo impianto, capovolgere l’ordine del discorso.


Domenica 23 febbraio 2020 si terranno delle importanti elezioni nel collegio senatoriale n. 7. Tali elezioni sono uno snodo politico fondamentale. Il collegio è composto da vaste zone periferiche dove in questi giorni maggiormente è percepibile la crisi della politica e la delusione delle persone. Riteniamo che quello sia lo spazio in cui le destre tentano di giocare fino in fondo la loro partita per l’egemonia, catturando consensi con un impianto programmatico demagogico, che parla alla “pancia” delle persone e che fa leva sugli istinti più bassi. Di sicuro lo stato della città è un punto su cui le destre proveranno a far leva. Crisi dei rifiuti, dei trasporti, interi quartieri in stato di abbandono sono sotto gli occhi di tutti.


Crediamo che in questa situazione vi siano due cose estremamente urgenti da fare. In primis è venuto il momento, per tutti gli attori della politica che pensano di avere il loro minimo comune denominatore in quello spazio che vuol essere alternativo alle destre, di provare a sviluppare un ragionamento nuovo e comune, mettendo in discussione i posizionamenti ideologici e soprattutto aprendosi alle idee ed al protagonismo che dalle piazze è arrivato in questi mesi. In secondo luogo bisogna elaborare un programma che vada dritto al cuore delle persone: questione ambientale, beni comuni, dritti sociali, anticamorra, democrazia, tutti questi temi devono essere messi al centro del discorso politico.


Come sardine siamo pronti a manifestarci nelle piazze del collegio senatoriale lanciando iniziative e campagne d’ascolto, ma è necessario che il centro sinistra ed il Movimento 5 Stelle, oggi alleati a governo ed argine alla destra nazionale, giochino la loro parte trovando l’unità ed aprendosi alle associazioni, ai territori ed alle istanze che vengono dal basso. Noi, dal nostro canto, siamo sin d’ora pronti a mobilitarci.
Siamo tutti sardine per far in modo che la destra non vinca. Organizziamoci perché questo accada. Non si dirà “i tempi erano oscuri perché loro hanno taciuto”, abbiamo finalmente preso una posizione chiara: le destre, la lega, in questa città non devono vincere! Le sardine nuotano compatte, sono coese, propositive, creative, includono, innovano, si stringono per non perdersi”.

Nato come movimento apolitico, le sardine il 25 gennaio manifesteranno a Piazza San Domenico Maggiore contro la guerra.

 


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