Il premier Conte presenta il ‘Piano Sud 2030’: “Il Sud non è una causa persa. In arrivo 100 miliardi”


Ripartire dal Sud per far ripartire l’Italia. Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è a Gioia Tauro (in provincia di Reggio Calabria) per presentare il ‘Piano per il Sud 2030′. Insieme a lui il Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, Giuseppe Provenzano.

In un post su Facebook, il premier anticipa i temi trattati:

“In viaggio verso la Calabria per presentare il Piano Sud 2030. Oggi è il giorno in cui si celebra l’amore. Io amo l’Italia, io amo il suo Sud. In pochi hanno cantato questo sentimento come Rino Gaetano, che aveva origini calabresi. Nel Piano ci sono investimenti, infrastrutture, nuove opportunità per i giovani, troppo spesso costretti ad abbandonare la loro terra e i loro affetti. È in Calabria che oggi apriamo il cantiere dell’Italia di domani. Con tutte le persone che hanno idee chiare e forti, e amano il proprio paese. Se riparte il Sud riparte l’Italia”.

In una lettera inviata al ‘Quotidiano del Sud’ il premier Giuseppe Conte scrive:

Il Sud non è una “causa persa”, ma è la causa su cui investire le migliori energie per far ripartire tutto il Paese. Investiamo realmente sul Sud, perché è il momento di restituire al Meridione le occasioni che non gli sono state concesse. Fra le leve di questa accelerazione c’è la garanzia e il rafforzamento della clausola del 34% degli investimenti pubblici al Sud, soprattutto da parte di Ferrovie e Anas. Il recupero della capacità di spesa sul Fondo di sviluppo e coesione, la spinta verde del green new deal, dell’abbraccio fra economia ed ecologia. 

Con Ferrovie stiamo lavorando intensamente per accelerare il più possibile la realizzazione dell’Alta capacità e dell’Alta velocità, che vedano protagoniste Napoli, Bari e Reggio Calabria. Oggi dal Sud vogliamo gettare le basi per il grande cantiere dell’Italia di domani. Dobbiamo costruire le arterie capaci di spingere e collegare le migliori energie dell’Italia, grazie a un Sud finalmente rivolto ai giovani e alle loro legittime aspirazioni. Da loro arriva nuovo ossigeno per il Paese: sta a noi incoraggiarli e sostenerli, asfaltando la strada del riscatto”.

Un piano che, secondo indiscrezioni, porterebbe al Mezzogiorno circa 100 miliardi in dieci anni con fondi europei e statali. Da attuare anche la “clausola del 34%”, cioè destinare al Sud  un terzo di tutti gli investimenti nazionali in proporzione alla sua popolazione. Soltanto qualche giorno fa, il ministro Provenzano aveva ricevuto una delegazione delle Sardine per parlare proprio delle regioni meridionali. Tante le idee avanzate nel corso dell’incontro che potrebbero essere riprese nel piano.


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