Arrivano 30 medici albanesi, il primo ministro: “Non abbandoniamo un amico in difficoltà che ci ha aiutati”


Russia, Cuba, Cina e altri stati in questi giorni stanno mostrando tutta la loro solidarietà verso l’Italia nell’affrontare un nemico comune: il coronavirus. Ora in nostro aiuto arrivano anche 30 medici e infermieri albanesi. Parole toccanti e piene d’amore sono state espresse dal primo ministro albanese che ha ricevuto il ringraziamento del ministro degli esteri italiano, Luigi De Maio:

“La solidarietà verso l’Italia non ha confini e anche l’Albania oggi ha dimostrato di avere un grande cuore. A Fiumicino è arrivato un team di 30 medici e infermieri che domani andrà in Lombardia, nel cuore di questa emergenza per supportare i nostri medici, i nostri infermieri e i nostri operatori sociosanitari. Un piccolo rinforzo per sostenere donne e uomini in trincea ormai da settimane.

Ringrazio il primo ministro albanese Edi Rama, il governo e tutto il popolo albanese per la vicinanza dimostrata nonostante l’emergenza abbia colpito anche loro. Ai cittadini italiani, a chi sta lavorando e affrontando sul campo questa emergenza dico solo una cosa: non vi lasceremo soli. Mai”.

Queste le parole del primo ministro albanese, in un perfetto italiano:

“Lo so che a qualcuno qui in Albania sembrerà strano che 30 medici e infermieri della nostra piccola armata in tenuta bianca partono oggi per la linea del fuoco in Italia. Non sono molti  30 medici e infermieri albanesi e non risolveranno la battaglia contro il nemico invisibile. Ma so anche che laggiù è casa nostra. Da quando l’Italia, le nostre sorelle e fratelli, ci hanno salvato, ospitati e adottati in casa loro quando l’Albania bruciava di dolori immensi. Noi stiamo combattendo lo stesso nemico invisibile. Le risorse umane e logistiche della nostra guerra non sono illimitate, ma non possiamo tenerle di riserva in attesa che siano chiamate mentre in Italia dove si sta curando ora c’è un enorme bisogno di aiuto.

E’ vero che tutti sono rinchiusi nelle loro frontiere, e paesi ricchissimi hanno voltato le spalle agli altri. Ma forse è perché noi non siamo ricchi e neanche privi di memoria, non possiamo permetterci di non dimostrare all’Italia che l’Albania e gli albanesi non abbandonano mai l’amico in difficoltà. Questa è una guerra dove nessuno può vincere da soli. Voi membri coraggiosi di questa missione per la vita, state partendo per una guerra che è anche la nostra. Oggi noi siamo tutti italiani. E l’Italia la deve vincere e la vincerà anche per noi, l’Europa e il mondo intero”.

 


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