Coronavirus, al via in Campania 12 mila test sul sangue: saranno effettuati su detenuti e personale penitenziario


Analisi del sangue per capire se le persone hanno contratto il coronavirus e ora sono immuni sono in corso in tutta Italia. Una sperimentazione che serve a comprendere quante persone realmente sono state contagiate senza saperlo e hanno sviluppato gli anticorpi necessari a sconfiggere il virus. E sono tanti anche i kit veloci dove con poche gocce di sangue si cerca di capire se si è positivi o no al virus.

Anche in Campania si partirà con circa 12 mila prelievi. Un test che partirà da alcune persone più a rischio, come il personale sanitario e quello penitenziario per poi arrivare agli anziani. Nella nostra Regione sono pronti i test per tutti i detenuti e il personale che è ogni giorno a contatto con loro.

A renderlo noto la Polizia Penitenziaria:

Test sierologici rapidi per tutti i detenuti e per tutto il personale di Polizia Penitenziaria e amministrativo che opera negli istituti della Campania. L’iniziativa, che prende il via già dai prossimi giorni, è frutto di un accordo fra il Provveditore regionale per l’Amministrazione Penitenziaria della Campania, Antonio Fullone, e il Direttore Generale della Sanità della Regione, Antonio Postiglione, nato nell’ambito del confronto continuo in atto nell’Osservatorio regionale permanente per la sanità penitenziaria.

Si partirà la prossima settimana con la somministrazione del test, da parte di personale sanitario operante presso gli istituti, sia alla popolazione detenuta che al personale di Polizia Penitenziaria e amministrativo più esposto a rischio contagio in ragione del ruolo e delle mansioni ricoperte quotidianamente.

Saranno complessivamente circa 12mila i test che saranno effettuati”.

 

Intanto si sperimentano nuove possibile cure e vaccini. L’ultimo, un cerotto, viene dagli scienziati della UMPC (University of Pittsburgh Medical Center) e della University of Pittsburgh School of Medicine, i quali hanno annunciato un potenziale vaccino. Testato sui topi, ha prodotto anticorpi specifici al nuovo coronavirus in quantità sufficiente a neutralizzare il virus. E nel team vi è anche un italiano: il barese Andrea Gambotto


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