Coronavirus. Contagiato medico di Avellino: “Forza dottore, preghiamo per lei”


Coronavirus. Ancora un altro medico contagiato. Si tratta di Carmine Sanseverino, dirigente medico dell’unità operativa di medicina d’urgenza dell’ospedale “San Giuseppe Moscati di Avellino”.

Il dottore, contagiato dal Covid-19 ormai da tre giorni aveva postato pochi giorni fa un messaggio sulla sua pagina Facebook:Non riesco a postare nulla delle mie condizioni. Sono impegnato a lottare con tutte le mie forze contro questo maledetto virus”. Questo aveva detto lasciando nei cuori delle persone che lo amano e che lavorano con lui un profondo sconforto, ma anche tanto affetto e vicinanza, tanto è che proprio sulla sua bacheca sono comparsi tantissimi messaggi ricchi di calore e umanità.

Eccone alcuni: “Sei una speranza per tutti noi. Non mollare”, “Forza dottore, preghiamo per lei. Si impegni per sconfiggere il virus con tutte le sue forze”.

Ma, quello che più ci ha colpiti è il seguente: “Nonostante l’assenza di notizie volevo dirti che per me non sei solo un medico, ma un amico come pochi. So che stai lottando per uscire da questo virus maledetto, meschino e assassino che non risparmia, ma sono certa che con la tua forza e volontà riuscirai a distuggerlo. Tutti siamo con te con il cuore e con la preghiera, convinti di vederci a breve ti diciamo tutti a presto”.

Non è il primo medico ad essere stato colpito da questo virus infame, di pochi giorni fa la notizia della morte del medico di Saviano nonché Sindaco della cittadina, i cui funerali hanno destato non poco scalpore.

Tanta tristezza quindi avvolge i familiari e gli amici del povero dottore, un altro eroe che vive il virus proprio sulla sua pelle, un altro guerriero che fino a pochi giorni fa stava bene. Le sue condizioni si sono aggravate negli ultimi giorni tanto è che è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva. “Cari amici le mie condizioni cliniche sono in peggioramento. Ora sono in in Cpap, (ventilazione meccanica a pressione positiva continua). Forse mi porteranno in rianimazione”,  le sue parole del 18 aprile scorso.

Preghiamo tutti affinché ne esca fuori il prima possibile affidandoci ancora una volta alle cure preziosissime dei medici che da ormai due mesi stanno combattendo la più difficile delle guerre. Non arrendiamoci e non perdiamo mai la speranza, ne usciremo fuori più forti di prima.

 


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