A Milano un cimitero con 61 croci bianche: sono i morti per coronavirus che nessuno reclama


Sono 25 mila e 85 le persone morte in Italia per colpa del coronavirus (ultimo bollettino di ieri della Protezione Civile). Un numero purtroppo che cresce quotidianamente e che vede il maggior numero di vittime concentrarsi in Lombardia. E da Milano arriva una triste notizia, quella di 61 corpi che non sono stati reclamati e che quindi sono stati seppelliti tutti insieme con solo delle croci bianche. Come nei cimiteri per le vittime di guerra ma ora la battaglia persa è quella contro il coronavirus.

61 croci bianche, tutte uguali, spuntano infatti nel ‘Campo 87’ su un terreno del cimitero Maggiore, alla periferia di Milano. Si tratta di persone i cui famigliari non hanno reclamato le spoglie entro i 5 giorni previsti dalle ordinanze. Il Comune di Milano ha messo a disposizione questo spazio e sono i dipendenti comunali a portare qualche fiore. Sessantuno persone seppellite sole, senza un funerale, con i nomi e le date di nascita scritti sulle croci.

Come spiegato nel corso di un servizio del Tguno, alcuni famigliari potrebbero essere a loro volta impossibilitati a fare richiesta del corpo perché ricoverati in terapia intensiva o in quarantena. E alcuni dei morti sono anziani senza parenti in vita. E’ l’altra faccia di questa malattia, quella che ti costringe a rimanere in isolamento e a non sapere più dove sono i tuoi cari. Molti infatti sono gli abitanti di Bergamo che non conoscono dove i carri armati hanno portato i loro parenti morti.

Ma quello del ‘campo 87’ non è una fossa comune. Una volta terminata l’emergenza, i parenti potranno chiamare il Comune per individuare il luogo di sepoltura del proprio caro. E così, a settimane di distanza, avranno una bara su cui piangere il proprio papà o nonno.


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