Coronavirus, al via i primi test del vaccino italiano: si faranno a Napoli con Ascierto


L’emergenza Coronavirus, negli ultimi tempi, inizia a sfumare dando i primi segnali positivi. Oltre all’avvio della fase 2, alcuni risultati incoraggianti arrivano sul versante dei vaccini anti Covid-19 e si legano proprio ad una sperimentazione di matrice italiana. 

Gli anticorpi generati nei topi dal vaccino italiano dell’azienda Takis, funzionano. A confermarlo sono i test eseguiti nel laboratorio di virologia dell’istituto Spallanzani di Roma. Uno spiraglio di luce per quanti collegano la fine della pandemia con l’introduzione di un vaccino tanto efficace da frenare l’inarrestabile ascesa del virus.

Secondo Luigi Aurisicchio, amministratore delegato, è il livello più avanzato raggiunto finora nella sperimentazione di un candidato vaccino italiano. Tuttavia, i primi test sull’uomo saranno effettuati, probabilmente, dopo l’estate.

E’ andata bene: il saggio effettuato sul virus di Covid-19 allo Spallanzani ci ha permesso di individuare i due ‘candidati vaccini’ più promettenti. Nel giro di due settimane avremo i risultati di un mega-studio in corso a Castel Romano che ci dirà quanto dura la risposta immunitaria innescata, e ci permetterà di individuare il vaccino migliore da portare in sviluppo. E, se tutto andrà bene, potremo iniziare gli studi sull’uomo dopo l’estate: vogliamo farli a Napoli, con il gruppo dell’oncologo Paolo Ascierto“. Ad affermarlo all’Adnkronos Salute è Luigi Aurisicchio, fondatore e amministratore di Takis

L’istituto Spallanzani, in prima linea per la lotta al Coronavirus, sta allestendo un’area che sarà dedicata interamente alla somministrazione del vaccino su volontari sani, garantendo il rispetto di tutte le norme di sicurezza previste.

Proprio nel mese di maggio partirà la selezione dei primi volontari che saranno sottoposti alla somministrazione del vaccino. In totale dovrebbero essere poco meno di 50. La data di avvio dei test potrebbe essere addirittura anticipata di qualche giorno, collocandosi verso la fine di giugno.

Un risultato che fa sperare e che, ancora una volta, conferma l’eccellenza del personale sanitario italiano nella lotta al contenimento del virus.


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