Scoperto anticorpo che neutralizza il Coronavirus. Immunologo: “Progresso fondamentale”


I ricercatori hanno scoperto un anticorpo monoclonale capace di neutralizzare il coronavirus. Lo afferma uno studio dell’Università di Utrecht, in Olanda, pubblicato sulla rivista Nature.

La pandemia di coronavirus ha causato serie patologie respiratorie in molti individui che l’hanno contratto, e l’attenzione dei ricercatori è tutta concentrata sull’elaborazione di un vaccino o di una terapia risolutiva. L’anticorpo monoclonale recentemente scoperto può costituire un buon punto di partenza proprio per la prevenzione e la cura dell’infezione da covid-19.

Come spiegano i ricercatori di Utrecht, l’anticorpo in questione si è dimostrato in grado di neutralizzare l’azione del virus nelle colture di cellule. L’immunologo Francesco Le Foche, intervenuto ai microfoni di Rai Radio 2 nel corso del programma “I lunatici”, ci aiuta a comprendere meglio questa scoperta.

L’anticorpo chimera, il cui nome tecnico è 47d11, è un anticorpo un po’ particolare che ci dice essere sicuramente neutralizzante“, spiega Le Foche. “Questa è una notizia importante. L’università di Utrecht, in Olanda, ha pubblicato su Nature la notizia di aver sviluppato un anticorpo monoclonale. Un anticorpo fatto in laboratorio, che si può riprodurre continuativamente“.

L’anticorpo neutralizzante, come spiega lo studio pubblicato su Nature, si lega alla proteina “spike”, grazie alla quale il virus può agganciarsi alle nostre cellule e riprodursi nel nostro organismo. “Questo anticorpo“, chiarisce Le Foche “si lega all’arpione del virus e non gli permette di agganciare la cellula. È un anticorpo neutralizzante che non è un vaccino. Si chiama immunoterapia passiva“.

Non è una cosa immediata, ma un progresso fondamentale, perché può essere utilizzato come anticorpo neutralizzante ed essere attivo su questo virus, perché è specifico. Questo anticorpo era già stato studiato per la Sars, si è visto che questo studio è stato messo in campo già all’epoca. Poi non è stato utilizzato perché la Sars nel luglio del 2003 se ne è andata completamente. Probabilmente succederà anche con il covid-19“.


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