Proposta di legge per istituire la giornata della memoria per le vittime di covid-19 il 18 marzo


Questa mattina alle 10 si è tenuta alla Camera dei Deputati una discussione generale che prevede nel nostro Paese l’istituzione di una Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia da Coronavirus. Al momento (ultimo bollettino di ieri del Ministero della Salute) sono 35.045 i decessi da covid-19 registrati in Italia.

Numeri purtroppo destinati ad aumentare dato che il virus circola ancora tra noi e non è ancora pronto un vaccino. L’idea di tutte le forze politiche è quella di istituire per il 18 marzo una giornata in ricordo di tutte le vittime. La data è provvisoria e dovrà essere ancora confermata. Si è deciso il 18 marzo perché quel giorno fecero il giro del mondo le immagini dei camion dell’esercito che portavano fuori la città di Bergamo le tante vittime.

Come spiegato dall’onorevole Maurizio Martina nel suo intervento:

“Stiamo parlando di un evento drammatico, una pandemia globale che ha portato nel nostro paese 35 mila morti e 200 mila persone contagiate. Una condizione emergenziale che non può passare come una parentesi nella storia del nostro Paese. Abbiamo scelto insieme di lavorare all’organizzazione di una giornata di memoria di tutte le vittime senza distinzione alcuna, dobbiamo prima dire grazie ai tanti che sono deceduti lavorando dentro l’emergenza come il personale sanitario e chi lavorava nelle associazioni di volontariato, nelle forze dell’ordine. Vogliamo creare un momento di ricordo generale. Abbiamo pensato al 18 marzo come data simbolo, in cui per la prima volta i carri militari che tutti abbiamo visto hanno portato una parte delle vittime da covid-19 da Bergamo in altre città proprio per l’impossibilità di gestire tutti i deceduti in città. Quell’immagine è una svolta nella consapevolezza generale, fino a lì a tanti non era chiaro quello che stava succedendo. La proposta di legge che presentiamo delinea alcune attività che vorremmo fare il 18 marzo affinché la memoria sia responsabilità verso il futuro, come un minuto di silenzio in tutti i luoghi pubblici e privati. La possibilità di devolvere per i lavoratori un’ora o più nel fondi di investimenti e ricerca, al dovere che in ogni scuola si organizzino iniziative di comprensione”. 

Molte persone sono morte in solitudine dato che non era possibile svolgere i funerali. Nelle fasi più drammatiche dell’emergenza in tanti sono deceduti senza gli affetti, come gli anziani nelle case di riposo. L’idea è appunto quella di ricordarli attraverso una giornata nazionale della memoria.


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