Covid-19, corsa al Vaccino: c’è un modo per averlo prima, inoculare il virus. Lo stesso metodo usato per colera e tifo


Nel mondo tutti sono alla ricerca di un vaccino anti coronavirus. Cinque quelli arrivati alla fase 3 della sperimentazione ma al momento sembra in vantaggio quello ChAdOx1, sviluppato dal Jenner Institute dell’Università di Oxford con la collaborazione di un’azienda italiana di Pomezia. Dai primi test sui volontari sani, il vaccino avrebbe indotto una forte risposta immunitaria fino al 56esimo giorno.

Ma c’è chi pensa ci sia una via più rapida per trovare un vaccino. Questa consiste nel somministrare il vaccino a un gruppo di volontari sani e, una volta formati gli anticorpi, inoculare (immettere, ndr) il virus negli stessi individui. Lo ha dichiarato all’Ansa Giuseppe Remuzzi, direttore dell’istituto ‘Mario Negri’ di Bergamo che appoggia la lettera promossa dall’organizzazione ‘1 Day Sooner’ e indirizzata al direttore dei National Institutes of Health (Nih), Francis Collins:

“L’unico modo per arrivare prima è lo Human Challenge Trial, una procedura sostenuta negli Stati Uniti dall’appello firmato da un centinaio di ricercatori, fra i quali 15 Nobel. Normalmente i vaccini richiedono studi molto grandi, con il coinvolgimento di migliaia di persone, e sarebbe indubbiamente più veloce esporre persone sane vaccinate al virus. Questa procedura può accelerare moltissimo l’approvazione del vaccino in quanto la sperimentazione nella fase 3 richiede moltissimo tempo. Se i volontari vengono esposti al patogeno si ottengono i risultati più rapidamente. E’ un’iniziativa importante e che ha precedenti storici”.

Anche per i vaccini contro l’influenza, il tifo e il colera si utilizzò questo metodo. Ma i rischi sono elevati. Infatti immettere il virus in un soggetto sano senza avere certezze sull’efficacia del vaccino testato può esporlo anche alla morte. Come spiegato da Remuzzi:

“Non sappiamo al momento nemmeno quanto dura l’effetto degli anticorpi, accettiamo dei rischi anche più alti, per esempio, che nei pronto soccorso ci siano anche medici non vaccinati. L’unico modo per superare la stagnazione economica e medica, con tutta l’insicurezza e le tensioni sociali che da questa derivano è questa. L’economia che va male si traduce in problemi di salute”. 

 

 


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