De Magistris firma l’Ordinanza del lutto cittadino per Maradona


Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris ha firmato l’ordinanza per la proclamazione del lutto cittadino per il giorno delle esequie di Diego Armando Maradona, cittadino onorario della città di Napoli.

Un uomo, una leggenda, il più grande calciatore di tutti i tempi che è tutt’oggi un idolo per i napoletani. “Per sette anni ha indossato la maglia azzurra, regalando alla sua squadra due scudetti ed altre coppe prestigiose.”, si legge tra le motivazioni dell’ordinanza. Fu amore a prima vista tra Napoli e Maradona, una storia d’amore che mai finirà.

Come nota il sindaco di Napoli, c’è da sempre un legame “profondo e indissolubile che da subito si è creato con i tifosi“. Maradona è colui che ha riscattato la squadra e ha dimostrato al mondo che è possibile rialzarsi e vincere, un uomo che ha fatto riaccendere la speranza di mille tifosi e non solo.

Al di là del calciatore, delle sue vittorie calcistiche, El Pibe de oro è da sempre al lato dei più deboli e della gente comune, ha saputo stregare tutta Napoli, combattendo i pregiudizi e le discriminazioni di cui erano oggetto i napoletani.

Mai nessuno è riuscito ad immedesimarsi in modo così completo nel corpo e nell’anima di Napoli“, si legge nell’ordinanza, “con la quale el pibe de oro condivide la genialità e l’unicità, ma anche la sregolatezza e i tormenti che lo rendono vero figlio della città, una città che gli perdona anche le debolezze e le fragilità dell’uomo che mai offuscano la grandezza del campione“.

Per le strade di Napoli il suo volto è ovunque, tra murales e bandiere. Lo stadio era il suo teatro, il San Paolo, dove la domenica rinnovava le sue promesse con la città e con il suo popolo. La scomparsa del “D10S” ha lasciato un grande vuoto nel cuore di ogni napoletano, tifoso o meno.

Per questo e per tanto altro onore e prestigio che ha donato alla città di Napoli, de Magistris ha proclamato il lutto cittadino per il giorno delle esequie. Il sindaco ordina dunque “l’esposizione delle bandiere a mezz’asta negli edifici comunali anche per le ventiquattr’ore dopo le esequie.”


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