Una cabinovia, 15 stazioni lungo 10.7 chilometri di tracciato da percorrere in 43 minuti. È questo il succo del progetto che ha lo scopo di collegare Pozzuoli e Miseno attraverso un piano di mobilità alternativa, ecosostenibile, che andrebbe a decongestionare le strade con ripercussioni positive sia sul traffico che sulla qualità dell’aria e la vivibilità dei centri storici.

La cabinovia dei Campi Flegrei: il progetto

I Comuni di Pozzuoli e Bacoli sono gli entri promotori del progetto, che dovrà essere valutato dal Ministero dei Trasporti. Sul sito ufficiale dedicato al piano vengono elencati i siti naturalistici ed archeologici che beneficerebbero del nuovo collegamento, con la possibilità di creare inoltre un indotto economico legato non solo al turismo e alla cultura in senso stretto, ma anche a una maggiore fruizione del territorio con l’apertura di nuove attività economiche e di svago: Anfiteatro Flavio, Rione Terra, Tempio di Serapide, Torre Toledo, Biblioteca comunale (palazzo Toledo), Villa Avellino, Tempio di Nettuno (corso Terracciano), Terme (via Ragnisco), Tempio di Diana, Tempio di Mercurio, Tempio di Venere, Complesso Archeologico Terme di Baia, Castello Aragonese, Museo Archeologico dei Campi Flegrei, Piscina Mirabilis, Miliscola, Saccello Augustali, Cento Camerelle, Casina Vanvitelliana, Grotta di Cocceo, Terme di Domiziano.

Non sarebbe ad ogni modo il primo esempio di cabinovia sul nostro territorio. Dal 1940 al 1961 è stata infatti in funzione la funivia che collegava Posillipo e Fuorigrotta. Dopo la sua chiusura e il contemporaneo affollamento dell’area flegrea si è avuto il peggioramento del traffico cittadino, che si è concentrato – ancora fino ad oggi – attorno alla Galleria Laziale e alla Galleria Quattro Giornate fino al lungomare Caracciolo, pressoché perennemente intasate. I diversi crolli che in questi anni hanno coinvolto le gallerie hanno inoltre acuito il problema.

Funivia di Posillipo