Sarno, aumento dei contagi a scuola: chiusi asili, elementari e medie


In Campania continua a preoccupare la circolazione del covid all’interno degli ambienti dedicati alla formazione, così da spingere il sindaco di Sarno a disporre la chiusura delle scuole fino al 20 febbraio 2021. La sospensione delle attività in presenza riguarderà, al momento, scuole dell’infanzia, elementari e medie.

Sarno, chiusura delle scuole fino al 20 febbraio 2021

Si tratta di una decisione già presa da altre amministrazioni comunali, basti pensare alla vicina Scafati o a Pompei, una delle prime a pronunciarsi contro la riapertura scolastica. Anche in provincia di Napoli alcuni sindaci, visto l’aumento dei contagi, hanno provveduto a predisporre la chiusura di alcuni istituti.

Il primo cittadino, Giuseppe Canfora, ha annunciato: “Si comunica che è stata emessa un’ordinanza sindacale con la quale è stata sospesa l’attività didattica in presenza delle scuole dell’infanzia, primarie e medie di Sarno, dal 9 al 20 febbraio 2021, su segnalazione dell’Asl e dei singoli Dirigenti scolastici, in quanto sono in corso accertamenti relativamente ai predetti plessi scolastici.”

“Nel frattempo, l’attività didattica continuerà con la modalità a distanza. Si precisa, inoltre, che i poteri del Sindaco, dopo le sentenze del Tar Campania, non sono illimitati e possono essere esercitati solo in presenza di un aumento dei contagi che, al momento, non risultano negli istituti superiori, rispetto ai quali sono comunque in corso ulteriori valutazioni.”

Una decisione tesa a frenare il contagio tra studenti, personale scolastico e, di conseguenza, intere famiglie. Lo stesso Presidente De Luca si era rivolto alla cittadinanza sollevando la delicata questione rilevata nell’intera Regione. Diversi, infatti, sono stati i contagi registrati all’interno delle aule scolastiche portando ad un aumento notevole di contagi tra i giovani.

La popolazione, tuttavia, continua a dividersi: c’è chi considera affrettato il rientro in classe, temendo per la salute dei propri figli, e chi, invece, si oppone alla DAD considerando le scuole non maggiormente pericolose di altri contesti ugualmente frequentati dai ragazzi. Nei prossimi giorni sarà l’Unità di Crisi regionale ad esprimersi, sulla base dei dati raccolti.


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