Giorgetti allo Sviluppo Economico, del Mezzogiorno disse: “M5S ha sfondato al Sud. L’Italia che non ci piace”


Mario Draghi, sciolta la riserva ed accettato l’incarico di formare un nuovo Governo, ha designato Giancarlo Giorgetti come Ministro allo Sviluppo Economico. Sarà lui, dunque, a gestire le sorti di quei 209 miliardi in ballo destinati alla ripartenza del Paese. Eppure, il braccio destro di Matteo Salvini sembrerebbe non avere una concezione omogenea dell’Italia.

Giancarlo Giorgetti allo Sviluppo Economico

Nel dicembre del 2018, quando era sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nel corso di un convegno su sovranismo e populismo con Giorgia Meloni, aveva detto: “Purtroppo il programma elettorale del Movimento 5 Stelle al Sud ha registrato larghi consensi, probabilmente anche perché era previsto il reddito di cittadinanza. Credo abbia orientato pochissimi elettori delle mie zone. Magari è l’Italia che non ci piace ma con cui dobbiamo confrontarci e governare.”

A seguito delle sue dichiarazioni il web insorse accusando lui, e l’intera Lega, di razzismo contro il Sud. Di qui anche la risposta di Luigi Di Maio: “Il reddito di cittadinanza piace ad un’Italia che non piace a Giorgetti. A me l’Italia piace tutta, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta, e sono orgoglioso di questo Paese.”

Adesso, con le sorti del Recovery Plan nelle sue mani, quei cittadini che si sono sentiti estremamente offesi dalle sue parole, nutrono preoccupazioni riguardo la probabile mancata attenzione che potrebbe riservare proprio a quel Sud che ‘non gli piace’.

Già in generale il team di ministri scelti da Draghi sono per la maggior parte legati al Nord: soltanto 4 su 22 sono del Mezzogiorno. Tra loro, all’Istruzione c’è nuovamente Maria Stella Gelmini che, durante il Governo Berlusconi, aveva escluso gli autori meridionali dai programmi delle scuole.


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