“Di Padre in Figlio”, premiate Rummo e Marinella: eccellenze imprenditoriali campane


Importanti riconoscimenti alle aziende campane arrivano da tutta Italia. E’ Rummo, l’azienda di maestri pastai fondata a Benevento nel 1846, a vincere la decima edizione del Premio “Di Padre in Figlio” battendo 64 concorrenti (38% provenienti dal Nord-Ovest). Il Premio si rivolge a imprenditori e aziende con fatturato superiore ai 10 milioni di euro e con sede legale in Italia che si trovano a fare un passaggio simbolico di consegne dal padre al figlio.

Il pastificio Rummo si è quindi aggiudicato il primo premio assoluto a pari merito con Cantine Ferrari di Trento. A vincere però è anche un’altra azienda campana, Marinella, a cui va il Premio ‘Piccole Imprese’. “Di Padre in Figlio” è promosso dalla LIUC Business School (scuola di management dell’Università di Varese, in Lombardia), dal Centro su Strategic Management e Family Business con il sostegno di Credit Suisse e KPMG e il contributo di Mandarin Capital Partners.

L’azienda Rummo ha saputo superare molte difficoltà, a volte anche impreviste. Tra le motivazioni che hanno spinto all’assegnazione del primo premio si legge:

“Ha un fatturato di circa 100 milioni di Euro ed è guidata da Cosimo Rummo (quinta generazione) e dal figlio Antonio (sesta generazione). Tra i motivi che hanno portato alla vittoria, la continua ricerca e sviluppo di nuovi prodotti e processi, fra cui il metodo «Lenta Lavorazione» e la crescita avvenuta anche attraverso acquisizioni e joint venture. L’azienda è stata anche in grado di rispondere in modo esemplare ad un disastro naturale avvenuto nel 2015, un’alluvione che ha provocato numerosi danni strutturali ed economici“.

Il Premio per la categoria “Piccole Imprese”, rivolto a realtà imprenditoriali con un fatturato che non supera i 20 milioni di Euro, è invece andato a Marinella.

“Partendo dalla iconica cravatta, ha diversificato la produzione in modo sinergico con camicie, abiti, scarpe, borse, orologi e accessori. Fondata nel 1914, vanta un fatturato di circa 13 milioni di Euro ed è guidata da Maurizio Marinella e suo figlio Alessandro (quarta generazione). Produce a Napoli ed esporta il 40%. Allo storico negozio partenopeo si aggiungono i punti vendita di Roma, Milano e Tokyo e i corner shop presso alcuni dei più importanti department store del mondo”.

Menzione speciale è stata data anche ad altre tre aziende campane, arrivate in finale, nelle rispettive categorie: Marigo Italia S.r.l. di Piano di Sorrento, Napoli (materiale diagnostico, categoria “Giovani”), Fin Posillipo S.p.A di Napoli (consulenza commerciale e finanziaria, categoria “Innovazione”) e SIP&T S.p.A. di Baronissi, Salerno (attrezzature ed utensili per la perforazione del sottosuolo, categoria “Piccole Imprese”).

La raccolta e l’analisi dei dati è stata affidata al team di FABULA, il Family Business Lab della LIUC – Università Cattaneo. Come spiegato da Valentina Lazzarotti e Salvatore Sciascia, co–direttori di FABULA e professori ordinari della LIUC:

“Hanno partecipato imprese di ogni settore e il 70% è composto da PMI, metà delle quali con un fatturato fra i 10 e i 20 milioni di Euro. Dominano le aziende di lungo corso (il 45% ha più di 50 anni e sempre il 45% è giunto almeno alla terza generazione al comando). Oltre la metà delle imprese candidate prevede fratelli e/o cugini al comando. Si noti come solo il 15% è guidato da una donna e solo il 18% è guidato da uno (o più) leader under 40. Le imprese sono state valutate in termini di performance lungo diverse dimensioni, fra cui la crescita del fatturato, la redditività e la solidità finanziaria: abbiamo incontrato imprese dalle ottime performance, spesso lungo tutte e tre le dimensioni, anche in questo periodo particolarmente difficile. Le ragioni delle buone performance (una sorta di “decalogo” del family business) sono da ricercare in una serie di elementi derivanti dalla compresenza di famiglia e impresa.

Alcune ragioni sono quindi di natura esclusivamente familiare, come i valori e il dialogo in famiglia. Altre sono di natura squisitamente aziendale, come la chiarezza e la formalizzazione delle scelte strategiche, la costruzione di un portafoglio di business sinergici, la tendenza all’innovazione continua e l’orientamento internazionale. Infine, una terza categoria di ragioni, a cavallo fra la famiglia e l’impresa, è riferita alla governance aziendale: l’adozione di efficienti strumenti e organi di governo, l’attenta pianificazione del passaggio generazionale, la chiarezza dei ruoli e l’apertura del capitale, del CdA e del management”.

TUTTI I PREMIATI:

Premio assoluto: Cantine Ferrari e Pastificio Rummo

Apertura del capitale: Pastificio Feliciti
Menzioni speciali: Laterlite, Maiora, ICSS e Bea Technologies

Donne al comando: Spii
Menzioni speciali: Eurpack, Santini, Mantua gomme, Permare

Fratelli al comando: Gruppo Davines
Menzioni speciali: Farmaceutici Procemsa, Diachem, Colfert, Simec

Giovani Imprenditori: Lucano 1894
Menzioni speciali: Studio Italia Design, Intergroup, Laboratorio Giusto, Marigo

Innovazione: Friem
Menzioni speciali: Elite, Ilma, Copan, Fin Posillipo

Internazionalizzazione: Lati
Menzioni speciali: Mondo Convenienza, Sibeg, Ponzio, Acsa

Piccole imprese: Marinella
Menzioni speciali: Italven pelli, SIP&T, AZ, Roda

Storia e tradizione: Marchesi Mazzei

Menzioni speciali: Distilleria Caffo, Grendi, Agugiaro & Figna, Cartiere di Trevi


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