Tutto sui vaccini anti Covid nelle farmacie: dall’osservazione al primo pronto soccorso


Sono ancora ignote le modalità di prenotazione che la Regione Campania intende organizzare per la somministrazione dei vaccini all’interno delle farmacie. E sono sconosciuti i tempi per la realizzazione di questa specifica campagna vaccinale che dovrebbe consentire al Paese di uscire definitivamente dalla pandemia con la somministrazione in massa dell’antidoto al Covid-19. Non sono stati ancora resi noti i tempi d’avvio ma con ogni probabilità è lecito attendersi l’arrivo del grosso quantitativo di vaccini previsto per la fine del mese di aprile. Nel frattempo Federfarma fa sapere che sono 500 le farmacie aderenti in tutta la provincia di Napoli. Pronte a collaborare per velocizzare e semplificare il percorso verso la sospirata immunità di gregge. Il protocollo da rispettare è pronto con regole puntuali a cui i farmacisti dovranno allinearsi per consentire lo svolgimento in totale sicurezza. E gestire la primissima fase post iniezione.

«Così come già stiamo facendo con i tamponi – spiega Margherita Tafuri della Farmacia del Leone di Santa Maria Capua Vetere di Roberto Tafuri  – dopo aver effettuato la formazione a cui siamo obbligati, allestiremo un locale apposito adibito alla vaccinazione, in un’area che dà verso l’esterno con ingresso separato rispetto a quello riservato agli ordinari acquisti dei medicinali. Ci sarà anche una zona nella quale le persone dovranno sostare perché devono rimanere in osservazione».

L’ANAMNESI E PRIMO PRONTO SOCCORSO

Prima di sottoporsi al vaccino ogni utente dovrà dimostrare l’idoneità a potersi sottoporre alla dose presso una farmacia: «La cosa più banale è che l’utente non deve soffrire di allergie, di gravi allergie pregresse. Anche perché cambia poi l’osservazione successiva all’iniezione, dovrà sostare per un po’ più di tempo. Le farmacie dovranno comunque organizzare anche un primo pronto soccorso con una eventuale iniezione di adrenalina per i soggetti allergici,  abbiamo anche un defibrillatore. La cosa importante è che sia sempre presente un farmacista che abbia seguito dei corsi di pronto soccorso». 

VACCINI JOHNSON&JOHNSON, CONSERVAZIONE, QUANTITA’

Con ogni probabilità all’interno delle farmacie sarà somministrato il vaccino Johnson&Johnson sebbene anche su questo tema non c’è stata ancora alcuna comunicazione ufficiale da parte degli organi competenti: «E’ quasi sicuro che si userà questo visto che AstraZeneca è stato consigliato per le fasce superiori ai 60 anni di età. Vengono conservati in frigorifero facilmente con temperature dai 5° agli 8° gradi. Non conosciamo ancora in che quantità le riceveremo e con quale cadenza».

LA FORMAZIONE NECESSARIA

Ogni farmacia dovrà formare una o più persone in grado di somministrare il vaccino all’interno dei locali: «In realtà noi non pratichiamo le iniezioni e su questa parte pratica ci stiamo formando a parte.  Siamo noi a prenderci incarico della formazione contattando un medico vaccinatore  – spiega Margherita Tafuri – che certificherà la nostra competenza a inoculare. La parte teorica è già presente sul sito dell’Istituto Superiore della Sanità». 

EFFETTI COLLATERALI

La paure soprattutto riguardo AstraZeneca sono scoppiate per degli effetti collaterali che avrebbero provocato la morte di alcune persone vaccinate: «I vaccini sicuramente non sono tutti uguali. Il corpo umano ha anche un aspetto di mistero con organi e apparati che comunicano tra di loro in modi che noi neanche conosciamo. I farmaci in generale evocano delle risposte che non sempre sono prevedibili, sono molto soggettivi. Stiamo parlando di effetti collaterali rari che si verificano sui grandi numeri, i punti interrogativi rimangono su tutti i farmaci in uso non solo sui vaccini. In passato altri vaccini hanno dato problemi di trombocitopenia, c’è la possibilità di questa reazione molto rara in soggetti predisposti geneticamente». 

LA CERTEZZA DEL VACCINO

Al netto delle paure e delle rare reazioni, emergono con chiarezza dei dati statistici che orientano a ritenere tutti i vaccini attualmente in uso contro il Covid sicuri ed efficaci: «Facendo una media tra tutte le fasce di età abbiamo una mortalità da Covid del 3%. La possibilità di avere questa trombosi cerebrale venosa profonda tra i vaccinati è dello 0,0001% (dati EMA, ndr) quindi la differenza è questa. In queste cose  – sottolinea la dottoressa Tafuri -soltanto i numeri ci possono dare degli elementi per giudicare. Raggiungere l’immunità di gregge ammalandoci significa sopportare un numero di morti enormemente più alto di quello che possiamo avere se ci vacciniamo anche più velocemente. Un recente studio dell’Università di Tor Vergata calcola che da oggi a settembre potremmo risparmiarci 30.000 morti». 

Tante ancora le incognite sui tempi da attendere per questa campagna vaccinale ma sappiamo che la nostra regione si sta comportando con celerità a dispetto di altre aree del Paese. E’ notizia di ieri del raggiungimento di 1 milione di dosi iniettate ai nostri corregionali. Un quinto di questi ha anche ricevuto la seconda puntura. Un campano su sei comincia a vedere la luce in fondo al tunnel.


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