Rt in risalita, Cartabellotta: “Aumento forse dovuto ai contagi tra i bambini tornati a scuola”


Il Presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, ha commentato la leggera risalita dell’Rt legandola anche alla riapertura delle scuole. Tuttavia, l’effetto delle riaperture imposte dal nuovo decreto, sarà quantificabile soltanto a metà maggio.

Cartabellotta, risalita dell’Rt: “Forse dovuto ai contagi nelle scuole”

Intervenuto ai microfoni della trasmissione ‘L’Italia s’è desta’ su Radio Cusano Campus, l’esperto ha dichiarato: “L’ultimo report dell’Iss rileva una lievissima risalita dell’Rt, a carico soprattutto di 7 Regioni. Adesso è ancora difficile dire se questo possa essere motivo di preoccupazione. Sicuramente sappiamo che l’indice Rt è il primo indicatore che cresce in caso di risalita dei casi”.

L’ultimo monitoraggio, condotto da Iss e Ministero della Salute, infatti, aveva messo in evidenza un trend in crescita dell’RT, seppur lieve. Stando all’ultimo aggiornamento l’indicatore si attesta allo 0,85 contro lo 0,81 dell’aggiornamento precedente.

Un rialzo che secondo Cartabellotta: “Potrebbe essere dovuto ad un incremento di casi tra i bambini tornati a scuola subito dopo Pasqua. Adesso vedremo cosa succederà verso la metà di maggio, quando si valuteranno gli effetti di un’Italia tornata quasi completamente in zona gialla”.

“Adesso si intrecciano due forze, in una sorta di tiro alla fune: da una parte ci sono le ormai poche misure restrittive, i comportamenti delle persone e la campagna vaccinale, dall’altra ci sono i contatti sociali. Tra le due forze bisognerà vedere quale prevarrà”.

Non pochi i timori legati al margine di flessibilità consentito in zona gialla: “C’è un desiderio di libertà che lascia identificare il colore giallo come un liberi tutti, ma ci vogliono tutte le precauzioni del caso anche perché andiamo incontro all’estate che tutti vorremmo vivere in serenità e che è fondamentale per la ripresa del turismo”.

La speranza è riposta nella campagna di vaccinazione che prosegue senza sosta: “Abbiamo vaccinato soprattutto gli anziani quindi a breve termine l’impatto si rivelerà sulle ospedalizzazioni e sulla malattia grave. Per vedere un effetto sui contagi bisognerà avere una copertura più ampia”.

Il lavoro prosegue anche in tal senso estendendo le somministrazioni man mano ad ulteriori fasce d’età. Probabilmente l’uso di AstraZeneca sarà esteso anche ai cittadini con meno di 60 anni e, una volta messe al sicuro le categorie prioritarie, si procederà con i più giovani. Non è escluso che a breve la campagna possa inglobare anche la popolazione pediatrica.


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