Manfredi contestato ai Quartieri: “Sono supporter di Maresca”. Lui replica: “Parla di scemenze”


Si accende la campagna elettorale in vista delle comunali autunnali. Secondo i principali sondaggi, in testa ci sarebbe Gaetano Manfredi (sinistra), seguito da Maresca (destra) distaccato di una ventina di punti percentuale. Tra i due oggi sono arrivate le prime scaramucce attraverso alcuni comunicati invitai ai giornalisti.

MANFREDI AI QUARTIERI SPAGNOLI – BOTTA E RISPOSTA CON MARESCA

Entrambi infatti in questi giorni stanno girando per la città mostrando la loro vicinanza ai cittadini e spiegando il proprio programma elettorale. Manfredi era atteso alle 10 in Via Toledo per una passeggiata ai Quartieri Spagnoli ma la sua visita è stata fermata da un gruppo di persone con indosso delle pettorine gialle e degli striscioni pro Maresca. Il candidato di Pd, M5S e Leu ha così deciso di rilasciare delle dichiarazioni alla stampa:

Comprendo il disagio sociale presente in molte parti della città e stiamo lavorando per trovare le soluzioni giuste alle numerose emergenze, ma non bisogna alzare i toni perché il conflitto non aiuta a risolvere i problemi e non tutela la maggioranza silenziosa dei cittadini perbene”. Cosi il candidato sindaco Gaetano Manfredi commenta la protesta messa in atto ai Quartieri Spagnoli da un gruppo di sostenitori di Maresca, come si evinceva dallo striscione esposto pubblicamente, che volevano impedire a Manfredi di svolgere la sua passeggiata tra i vicoli dei Quartieri per incontrare commercianti, rappresentanti delle associazioni e sacerdoti impegnati sul territori“.

Immediata la replica di Maresca, sempre tramite comunicato ai giornalisti, che ha accusato Manfredi di denunciare ‘il nulla’:

Comprendo il disagio dell’ing. Manfredi nel girare a vuoto per Napoli con queste temperature torride. E comprendo anche il suo bisogno di dire qualcosa di effimero sui suoi giri a vuoto per la città inventandosi presunti toni alti in campagna elettorale e presunte proteste per impedirgli di passeggiare per i vicoli dei Quartieri Spagnoli. Quello che non capisco è perché Manfredi voglia capziosamente mettere in relazione – attraverso i suoi comunicati ai media – una protesta di persone che agitano uno striscione col mio nome come un qualcosa che i sostenitori di Maresca hanno messo in scena per impedirgli di incontrare commercianti, sacerdoti o associazioni.

Se Manfredi ha colto in queste proteste una forma di violenza, lo prego di andare a denunciare gli autori alla polizia non solo ai giornalisti. Se invece vuole farsi un poco di pubblicità e parlare di scemenze e mai dei problemi di Napoli, allora gli dico che è bravo a distogliere l’attenzione dei napoletani dalle cose serie. In fondo lui si è candidato grazie alla firma di Letta, Speranza e Conte sotto quelle due paginette di documento definito Patto per Napoli e ribattezzato da tanti Pacco per Napoli. Manfredi è libero di parlare di cose inutili. A me interessa discutere di Bagnoli, un quartiere che dopo 30 anni deve essere restituito ai napoletani.

Io voglio parlare di Napoli Est, del centro storico che affoga nel degrado, del Porto da rendere green e integrare alla città, del mare da restituire a Napoli, di sicurezza, lavoro, dell’Università Federico II che deve essere e apparire la più importante istituzione al servizio di Napoli. Manfredi se vuole confrontarsi sui programmi per Napoli, ha tutta la mia attenzione, rispetto e considerazione. Infine, ma non per ultimo, a proposito di proteste contro il candidato della sinistra, sui social network girano immagini di supporter o presunti tali di Manfredi che danno addosso, aggrediscono fisicamente alcuni che protestano civilmente… e vengono apostrofati con un “siete peggio di Borrelli”.

Dichiarazioni che non sono piaciute a Manfredi che ha precisato:

In occasione degli eventi pubblici la nostra struttura organizzativa – come da previsioni normative – provvede sempre ad informare le forze dell’ordine, che monitorano e nel caso intervengono. Condanniamo senza distinzioni ogni forma di violenza fisica e verbale, convinti che soltanto il confronto civile possa essere utile ai cittadini“.


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